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Tre modi per non morire
Baudelaire, Dante, i Greci
   09 Nov 2023   |     Redazione   |     Margot Boccia   |     permalink   |      commenti
Come si fa a sconfiggere l'infelicità, l'inquietudine umana, la paura della morte o la morte stessa?

Toni Servillo, con la lettura dei testi dello scrittore Giuseppe Montesano, accompagna il pubblico in un viaggio di consapevolezza, per riscoprire la bellezza della vita attraverso la visione di Dante, Baudelaire e dei Greci, che ci hanno insegnato l’arte del non morire.

Toni Servillo vuole mostrare quanta infelicità circonda l'uomo che si ritrova inghiottito da un mondo guidato e condizionato da un alfabetismo emotivo e mentale, generato dalle innovazioni tecnologiche. Vuole aprire gli occhi a chi lo ascolta, a chi è inconsapevolmente sommerso da milioni di reti tecnologiche illusorie che impattano notevolmente la sua vita, i suoi intrecci relazionali, il suo sguardo su di sé e sull'altro: un progresso che ha modificato e fermato da anni ormai l'evoluzione umana. Toni Servillo vuole toccare l'ascoltatore con parole di bellezza, colme di vita, porgendogli quell’amore di cui parla Dante nei suoi versi, la candida rosa, l'armonia che vige nel suo mondo da contemplare; vuole renderlo consapevole leggendogli parole di Baudelaire che vogliono sconfiggere i dolori, la depressione, la paura, per riportarlo a quella bellezza che si cela dietro ogni cosa, dalla quale origina l’arte e che ispira i poeti e gli artisti: la bellezza eterna, che non si dissolve mai. Vuole ritrovare una via per ritrovare l'emozione, l'amore, la realtà che avevano trovato i Greci nel teatro, in quel luogo in cui parola, gestualità, musica, danza, suono, arte, convergono, si uniscono, si mescolano e raccontano, senza paura né finzione, il vero, guardando e lasciandosi guardare, ascoltando e lasciandosi ascoltare. I Greci, un popolo così sapiente e generoso che aveva unito filosofia e poesia per creare e immaginare, a partire dal presente, il futuro.

Tre modi per non morire è una via per ritrovare quelle parole che un attore dice con tutto il corpo e la mente, per nutrire la sua e la nostra interiorità.

Quando finirà la notte? Quando cesseremo di aver paura della morte? Quando ci sarà la morte della morte stessa? Quando inizieremo a vivere davvero?
Toni Servillo, Giuseppe Montesano, e in primis Dante, Baudelaire, i Greci, e tutta la letteratura che ci precede, attraverso la poesia, l'emozione, ci suggeriscono che la notte, la morte, il buio, cesserà quando ci smarriremo nella selva oscura e continueremo a cercare le stelle.
Sconfiggeremo la morte quando riusciremo a essere vivi.
Sconfiggeremo il buio quando riusciremo a vedere la luce.
Sconfiggeremo la noia quando inizieremo a sognare, a immaginare, a creare, ad amare ciò che ci circonda.
Sconfiggeremo l'infelicità quando inizieremo a guardarci dentro e a sorridere: è già tutto dentro di noi, basta sentirlo.

Basta tornare a vivere il teatro e la letteratura nel modo più vero e pieno del termine, abbracciarlo, guardarlo con occhi che vedono fino in fondo, con occhi che sentono nel profondo, con occhi che piangono e ridono di fronte a tutta questa poesia che ci circonda.

8 - 12 novembre 2023
Dove: Teatro Strehler
Durata: 90’ senza intervallo


di Giuseppe Montesano
con Toni Servillo
luci Claudio di Pace
produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
si ringrazia Agenzia Teatri

Per maggiori informazioni su come e dove acquistare il biglietto: piccoloteatro.org


- Margot Océane Boccia
letteratura, piccoloteatro, poesia, teatro, toniservillo