Scrivere di opere d'arte come questa puo' rivelarsi estremamente semplice come complicato.
"L'arte della commedia" è uno spettacolo teatrale che ha come protagonista l'entità stessa che gli permettere di vivere: il Teatro.

Dal 24 ottobre al 5 novembre al Teatro Strehler c'è "L'arte della commedia" di Eduardo De Filippo, con adattamento e regia Fausto Russo Alesi. Essa fa parte della raccolta dei giorni dispari, le commedie scritte da De Filippo dal dopoguerra in poi che affrontano le difficili e problematiche questioni del vivere quotidiano e delle relazioni, private e pubbliche, tra esseri umani. La questione quotidiana rappresentata qui è una ed è chiarissima: il Teatro.

Ciò che sul palco si svolge è la banale storia di un attore e regista che, dopo l'incendio del suo teatro, si fa ricevere dal nuovo prefetto del suo paese perché desidera che esso sia presente al suo prossimo messa in scena. Questo avrebbe permesso allo spettacolo di fiorire e guadargnare molto di più, essendo presente una figura così di spicco e importante per il paese.
Il prefetto nega la sua presenza al teatrante dopo una lunga e complessa discussione su come il teatro possa essere utile alla società e come questo possa evolversi nel tempo. Dopo il rifiuto subito, al protagonista Oreste Campese non resta che dimostrare nel modo più teatrale possibile che il teatro è vivo ed è una necessità della società proprio perché ne è un esatto specchio: minaccia il prefetto, e gli chiede se egli veramente potesse distiguere gli abitanti di quel paesino da attori e attrici professionisti e professioniste.

Ciò che il palco ci racconta è come l'essere umano nella società soffra l'immancabile bisogno di essere ascoltato e riconosciuto, di essere ricompensato quando fa del bene e punito quando compie oscenità. Attraverso la finzione del Teatro, ogni storia e ogni suo dettaglio è finto ma non falso: il Teatro - dimosta De Filippo - è una della arti comunicative che permette di raccontare la società nella sua verità più pura.
Da una semplice idea come questa possono nascere moltissimi piani narrativi che si intrecciano nella semplicità più lapalissiana, creando un parallelismo tra chi è in scena - gli attori - e chi non lo è - il pubblico. La scelta registica mischia le regole tra chi guarda e chi è guardato, rendendo protagonista il pubblico che non riconosce più cosa è vero e cosa è finzione. La sensazione incredibile che questo spettacolo lascia è che non è importante scoprire cosa è reale e cosa è teatrale, anzi: la distinzione diventa quasi impercettibile, in un mondo dove l'ambiguità e l'ipocrisia sono più false di ciò che il palco ci permette di vedere.

"L’Arte della Commedia – racconta Fausto Russo Alesi - è la più pirandelliana tra le commedie di Eduardo, un’opera metateatrale dove il gioco del teatro nel teatro si sviluppa all’ennesima potenza.".
In scena svilano (in ordine di locandina) Fausto Russo Alesi, David Meden, Sem Bonventre, Alex Cendron, Paolo Zuccari, Filippo Luna, Gennaro De Sia, Imma Villa, Demian Troiano Hackman, Davide Falbo, ognuno con la propria storia e la propria finzione.

Se non pensate che il Teatro sia importante - o semplicimente non credete che lo sia -, se vi ponete domande sul perché la cultura in generale, l'arte, il teatro, la poesia e la letteratuara siano necessari per il confronto sociale, vi consigliamo ampiamente questo spettacolo, che difficilmente fa rimanere delusi.

Per tutti i dettagli potete consultare il sito del Piccolo Teatro, mentre noi ci vediamo a Teatro!