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Ho paura torero
Politica, passione e virtuosismo teatrale
   17 Mar 2025   |     Redazione   |     Arianna Mosconi   |     permalink   |      commenti
Dal 8 al 23 marzo, il Piccolo Teatro Grassi di Milano ospita una delle rappresentazioni più toccanti e artisticamente raffinate della stagione: Ho paura torero, capolavoro di Pedro Lemebel, portato in scena con maestria dalla regia di Claudio Longhi.
La trasposizione teatrale di Alejandro Tantanian ha conquistato il pubblico fin dal debutto della scorsa stagione, con repliche sempre esaurite e un'emozionante tournée che continua a macinare successi. È facile capire il motivo: questo spettacolo è una sintesi perfetta di impegno politico, passione umana e virtuosismo teatrale.

Nel cuore di una Santiago del Cile del 1986, tra il tumulto della dittatura di Pinochet e le pieghe della solitudine e del desiderio, Ho paura torero svela le contraddizioni e la potenza di un popolo che lotta e sogna. Con il suo intreccio di storie private e battaglie politiche, la pièce racconta la storia della "Fata dell’angolo", un travestito che si rifugia nella sua intimità e nelle sue passioni, mentre le forze politiche si fanno strada attraverso il coraggio e le lotte di giovani come Carlos, un militante del Fronte Patriottico Manuel Rodríguez. Il tutto è accompagnato da un fondale sonoro vibrante, fatto di melodie popolari e inni di resistenza che non sono solo il contesto sonoro, ma veri e propri personaggi che dialogano con la narrazione.

La regia di Longhi è impeccabile. Ogni scena è un atto di pura poesia teatrale, in cui il grottesco e il tragico si mescolano in modo perfetto. La scenografia di Guia Buzzi, con i suoi giochi di luce, crea un’atmosfera di tensione e attesa, mentre i costumi di Gianluca Sbicca e i video di Riccardo Frati contribuiscono a costruire un mondo visivo che parla di speranza, paura e resistenza. Max Mugnai, con il suo lavoro sulle luci, riesce a dar forma a un universo incandescente, carico di suggestioni e visioni oniriche che si fanno concrete e palpabili.

Ma è senza dubbio la performance degli attori a essere il cuore pulsante dello spettacolo. Lino Guanciale, nei panni della protagonista Fata dell'angolo, regala una performance straordinaria, capace di passare con naturalezza dalla delicatezza del sentimento alla forza esplosiva del desiderio. Al suo fianco, Francesco Centorame, che interpreta Carlos, e Mario Pirrello, nel ruolo del generale Pinochet, offrono interpretazioni memorabili, in grado di evocare la lotta e la violenza di un periodo storico segnato dalla paura, ma anche la potenza di un desiderio che non si arrende mai. Insieme agli altri membri della compagnia – Michele Dell’Utri, Daniele Cavone Felicioni, Diana Manea, Sara Putignano e Giulia Trivero – costruiscono un mosaico complesso di emozioni, ideali e sofferenze che non lascia scampo al pubblico, se non quello di riflettere profondamente sulla realtà che raccontano.

Ogni elemento di Ho paura torero è pensato per scuotere lo spettatore, per immergerlo in un racconto che trascende il tempo e lo spazio. La forza di questo spettacolo risiede nella sua capacità di rendere universale una storia profondamente locale, di mescolare la passione individuale con la lotta collettiva. La scenografia visivamente esplosiva e la musica che accompagna la trama sono la cornice perfetta per una riflessione sul potere, sulla resistenza e sull’amore.

In conclusione, Ho paura torero è uno spettacolo da non perdere, non solo per gli appassionati di teatro, ma per chiunque voglia vivere un'esperienza emotivamente potente, intellettualmente stimolante e culturalmente ricca. Longhi e Guanciale hanno dato vita a una delle più riuscite e suggestive trasposizioni teatrali degli ultimi anni, rendendo omaggio alla memoria di Pedro Lemebel con un lavoro che si fa portatore di resistenza, speranza e bellezza. Un trionfo della cultura e del teatro.

Per saperne di più potete visitare il sito del Piccolo Teatro, mentre noi ci vediamo a Teatro!
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