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La douleur
di Marguerite Douras
   19 Mag 2024   |     Redazione   |     Margot Boccia   |     permalink   |      commenti
Il Teatro Grassi di Milano, per il Festival Presente Indicativo | Milano Porta Europa accoglie il 14 maggio 2024 lo spettacolo La douleur, testo tratto dal romanzo di Marguerite Duras del 1985. Interpretato per la prima volta nel 2008 dall’attrice francese Dominique Blanc sulla scena teatrale francese e internazionale, arriva sui palchi del Piccolo per celebrare l’arte del regista Patrice Chéreau, scomparso 10 anni fa. Il teatro, come arte della memoria, si presta in questo caso per ricordare Chéreau, e tutte quelle donne, operaie, contadine, madri, mogli, in attesa dei loro uomini partiti in guerra, all’epoca di Marguerite, come ancora oggi, purtroppo.

La douleur è un romanzo autobiografico nato dal diario di Marguerite, scritto durante la seconda guerra mondiale, nascosto, dimenticato quasi volutamente, per anni, come un dolore troppo intenso da riuscire a sostenere: quel dolore che non si riesce ad affrontare, che non si vuole più affrontare, schiacciato, inibito dal tempo che passa, dalla vita che scorre, che, nonostante la sua negazione, inonda, influenza, schiaccia a sua volta. La douleur narra l’attesa spasmodica nel 1945 delle mogli dei deportati francesi partiti nei campi di concentramento nazisti: Robert Antelme, marito di Marguerite, arrestato nel 1944 e deportato a Dachau si fa carico di protagonista di questa lunga attesa, simbolo di tutte le attese che hanno segnato la vita di tante donne come Marguerite, avvolte in un 'dolore senza nome'.

Sulla scena vediamo l’attrice Dominique Blanc, nei panni di una Marguerite affranta, eppure tanto lucida nella sua disperazione, piena di speranza, che l’ha portata, nonostante tutto, a lasciarsi trasportare con le parole trascritte sul suo diario, frutto di ciò che vedeva, che viveva, giorno per giorno, in questa lunga attesa.

E’ un testo sulla Resistenza di fronte al Nazismo, al Fascismo; è un testo sull’attesa, sull’amore, sul dolore, di fronte al Nazismo, al Fascismo; è un testo sell'attesa speranzosa, alimentata dal forte amore per la vita, dalla forte paura per la morte, dalla forte rabbia per l’ingiustizia, dal forte dolore per la solitudine. Tra il vagabondare in una città buia, silenziosa, vuota ormai, triste, spenta, tra il correre da una stanza all’altra, da un luogo all’altro, da un pensiero all’altro, per giorni, mesi, anni, cessa di mangiare, cessa di dormire, e aspetta, alla ricerca del minimo segnale di speranza. La guerra in lei continua, nonostante la gioia esterna della Liberazione. Dopo 6 anni, ormai con rassegnazione e accettazione di una partenza senza mai più ritorno, la donna si ritrova Robert lì, difronte, in un corpo ormai privo di peso. Tutto ciò che restava di Robert, l’uomo tanto amato, tanto desiderato, tanto atteso, era il suo sguardo, che sorridente, pieno di amore e di dolore, l’abbraccia da lontano.

"Un testo sull’amore, è un testo eterno. Un testo sulla Resistenza è un testo eterno. Un testo sulle donne che attendono i mariti partiti in guerra è un testo eterno, e purtroppo ancora tanto attuale".



Durata: 70’ senza intervallo


LOCANDINA
La douleur
di Marguerite Duras
ripresa della regia di Patrice Chéreau & Thierry Thieû Niang
sotto la supervisione di Thierry Thieû Niang
con Dominique Blanc, sociétaire della Comédie-Française
luci Gilles Bottachi
regia luci Cécile Giovansili Vissière
regia suono Bertrand Lechat
regia generale Paul Besnard
produzione Les Visiteurs du soir
con il sostegno di Association Mémoire Patrice Chéreau

in collaborazione con Teatro Franco Parenti
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