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Very Long Song Artist

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Libertà obbligatoria
Giorgio Gaber e Sandro Luporini
   26 Ott 2023   |     Redazione   |     Margot Boccia   |     permalink   |      commenti
Libertà obbligatoria
Giorgio Gaber e Sandro Luporini


Giorgio Gaber
è stato uno dei pochi che con coraggio e immensa ironia ha messo a nudo senza riserva i difetti dell'uomo, immerso in una società incoerente, fatta di contraddizioni. Etichettato anticonformista dagli altri, non è altro che un uomo libero, senza schemi, che rappresenta un unicum nella cultura italiana. Non è stato cantante, né cantautore, né attore: Gaber ha segnato il paesaggio artistico-culturale del secondo dopoguerra italiano, spinto dal grande bisogno di esprimersi, di denunciare, attraverso una sua ricerca di stile, di vocabolario linguistico che va oltre le parole stesse. In quanto intellettuale, con un linguaggio netto e chiaro, si esprime sulla realtà, diventando anche molto critico e scomodo per chi lo ascolta e non vuole ammettere le sue verità. Gaber, nella sua arte, fa convivere diverse forme di linguaggio, dal monologo alla canzone, dalla pièce di prosa fino ai bis con la chitarra. La sua urgenza veniva da un forte rancore interno per l’ipocrisia e la falsità umana che lo circondava unito al forte amore che provava verso la vita e nello specifico verso il palco della vita, la scena teatrale in cui si sentiva libero di dire ciò che pensava del mondo e di ciò che lo circondava.

Tutto iniziò quando, in seguito a una lieve paralisi del braccio e della mano sinistra che lo ha colpito verso gli 8 anni, il padre Guido Gaberscik, impiegato Triestino, decide di regalargli una chitarra per allenare le dita e mantenerle attive. Iniziato come un obbligo, una sorta di terapia quotidiana, diventò una vera e propria passione e forza di vita: "tutta la mia carriera nasce da questa malattia". Ben presto questa lieve paralisi si rivelò essere una poliomelite debilitante che lo ha accompagnato per tutta la sua vita finquando non si è spendo precocemente nel 2003, a soli 64 anni.

La sua carriera inizia come musicista cantautore, cresciuto in una Milano viva, accanto ad artisti come Dario Fo, Enzo Jannacci, Adriano Celentano. Unisce l’amore per il jazz a quello per le canzoni francesi, creando uno stile unico con una presenza scenica piuttosto teatrale.

Negli anni '70, non ancora soddisfatto completamente della sua arte, ricerca nuove forme di espressione legate da un pensiero molto profondo, che va oltre. Ecco che si lancia nella scrittura con Sandro Luporini di uno spettacolo teatrale 'Il Signor G', in cui si alternano monologhi in prosa e canzoni, portando alla nascita del teatro-canzone. Da qui nasce una nuova era in cui tratteggia con ironia i mali della società, lasciando trasparire la malinconia degli anni precedenti affondati ormai sotto il peso del conformismo e dell’ipocrisia.

In occasione del ventennale della morte del Signor G, il paese si attiva in maratone di spettacoli, musiche, filmati per ritrovare la forza inesauribile del suo lavoro che sempre rimarrà vivo.

Il Teatro Menotti, per celebrare la figura inedita del grande Gaber, il suo spirito innovativo e la sua capacità di esprimere pensieri e emozioni attraverso la musica e la parola, apre il progetto 'Menotti per Gaber' portando in scena dal 24 ottobre al 29 ottobre tre spettacoli: Libertà obbligatoria, Polli d’allevamento e Far finta di essere sani, sottolineando l'universalità del pensiero di Gaber anche a distanza di decenni.



Libertà Obbligatoria

Libertà obbligatoria è uno spettacolo controverso e storico scritto nel 1976 ancora ricco di temi e contenuti di grande attualità, a distanza di 45 anni. Firmato da Giorgio Gaber e Sandro Luporini, il regista Emilio Russo lo riadatta con un cast eccezionale in cui l’ironia si fonde completamente con l’emozione, e dove la leggerezza e la profondità sono copresenti contemporaneamente.

In scena vediamo il gruppo di Far finta di essere sani con l’orchestra Musica da Ripostiglio, la voce unica di Andrea Miro', donna forte e esplosiva, gaberiana per vocazione, attrice e cantante, Enrico Ballardini, con grande presenza e talento prismatico. Ad essi si aggiungono gli attori Gianluigi Fogacci e Sara Bertelà, tra gli artisti più apprezzati della nostra scena teatrale.



Di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
Adattamento e regia Emilio Russo
Con Enrico Ballardini, Sara Bertelà, Gianluigi Fogacci, Andrea Mirò e Musica da Ripostiglio
Scene Federico Biancalani
Costumi Pamela Aicardi
Luci Andrea Violato
Assistente alla regia Chiara Callegari
Produzione Tieffe Teatro Milano
In collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber


Per informazioni
Tel. 0282873611
Email: biglietteria@teatromenotti.org

Orari
da martedi 24 a venerdì 27 ore 20.00
sabato 28 e domenica 29: ore 18.00

Maratona Gaber: 3 spettacoli in un solo giorno per un’esperienza irripetibile
- Polli d’allevamento ore 16.00
- Libertà obbligatoria ore 18.00
- Far finta di essere sani ore 21.00

Dove
Teatro Menotti: Via Ciro Menotti 11, Milano



- Articolo di Margot Océane Boccia
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