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Very Long Song Artist

Very Long Song Title

Mariangela Gualtieri
Sermone al mio celeste pollaio
   05 Apr 2023   |     Redazione   |     Margot Boccia   |     permalink   |      commenti
Mariangela Gualtieri


Sermone al mio celeste pollaio



Non vedi come mi spengo se non mi ami? Mi secco come una pianta.

Amami ancora un poco, con cura, con tempo, con attesa. Amami come amano i forti spiriti,

senza pretesa, con fuoco generoso, con festa, senza ragionamento.

E scusa questo mio domandare ciò che si deve dare,

questo avere bisogno, scusalo. Non è degno del patto che lega la rondine al suo volo,

la rosa al suo profumo, il vino al suo colore, il tuo cuore al mio cuore.”

- Amore mio, Mariangela Gualtieri



Un buio pesto nella grande sala del Teatro Carcano di Milano avvolge la scrittrice e poetessa Mariangela Gualtieri, vestita di un bianco forte che spicca al centro della scena. Con voce profonda e tono solenne esprime brevi sermoni che colpiscono dritto l’animo di chi l’ascolta, cullandolo nel buio, come una mamma che culla il suo bambino che si perde nelle parole sussurrategli all’ora della nanna.


Sermone al mio celeste pollaio’ è uno spettacolo della poetessa Mariangela Gualtieri guidato da Cesare Ronconi, che vuole coinvolgere e sconvolgere chi l’ascolta attraverso versi colmi di vita e tutte le sue sfumature che ne fanno parte: amore, tristezza, odio, nostalgia, gratitudine, tenerezza, ed elementi di continuo contrasto tra loro, come di contrasto è impregnato il pensiero umano, in un mondo che abbraccia le piccolezze di noi tutti, minuscoli eppure percettivamente immensi. Il pubblico si lascia abbandonare alle vibrazioni di ogni sua parola che prende forma e colore attraverso la sua voce. Come un angelo, la scrittrice guida, consiglia, protegge, racconta, accarezza con dolci parole e sguardo presente chi l’ascolta, rivolgendogli domande che in prima istanza rivolge a se stessa. Condivide il suo sentire personale per poi chiedere all’altro quale sia il suo, quasi per cercare risposte a domande cui risposte certe non esistono, ma con grande speranza continua a farlo, come per illudere, illudersi, continuando ad amare, o ricominciando ad amare, attraverso la presa di coscienza generatasi all’ascolto di tali parole.

Innumerevoli sono i riferimenti alla parola, alla difficoltà di esprimersi, all’assenza di un qualcosa capace di portar fuori il proprio mondo interiore; forte è la paura di non essere abbastanza, di essere troppo poco, in questo mondo così bello, vivo, fatto di fiori colorati, nuvole sospese in un cielo immenso che si sfuma con lo sfumarsi del tempo che passa, che lasciamo sfuggire; forte è la paura di non avere tempo, di non fare in tempo, di perdere tempo, di perdersi in un tempo finito quando invece va accolto e vissuto il dolce sapore del fuoritempo.


Con grande naturalezza, la scrittrice Mariangela Gualtieri dà voce alle proprie sofferenze, e a quelle proprie dell’animo umano: il disastro che genera l’uomo, ormai distratto, inquieto, perso, dimenticato, lasciato a se stesso e alla perfezione della natura che lo circonda, che trascura, lasciando trasparire quasi un’aria di indifferenza. Lei, attraverso la scrittura, attraverso la lettura, attraverso il suo esprimersi, chiede perdono, all’altro, al mondo, per ciò che è e per ciò che gli altri hanno potuto percepire erroneamente da lei, in quanto ogni sua azione era frutto di un’emozione pura e del tutto ingenua e spontanea; chiede perdono alle piccole cose, che alle volte il tempo e la società inibiscono, e che meriterebbero molta più cura e attenzione. Chiede perdono a se stessa e all’altro, invitandolo ad amare, a lasciarsi amare e lasciare amare. Estrae dal suo intorno e interno dei versi colmi di amore, di passione, di dolore, di dolcezza, ai quali è impossibile restare impassibili. Esprime un forte amore e odio per la specie umana, che distrugge ciò che ama e si perde nella futilità dei suoi desideri materiali.




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3 APRILE 2023 presso il Teatro Carcano di Milano


Mariangela Gualtieri

‘Sermone al mio celeste pollaio’

- con la guida di Cesare Ronconi
- cura e ufficio stampa Lorella Barlaam
- produzione Teatro Valdoca
- con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Cesena
poesia, scrittura, spettacolo, teatro poesia, teatrocarcano