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I grandi della fotografia raccontano il Trentino
Dal 22 novembre al 6 gennaio il MUDEC di Milano ospita Trentino Unexpected, una mostra fotografica a cura di Denis Curti. Risultato del progetto di Trentino Marketing in collaborazione con 24 Ore Cultura e espansione di un photobook edito da Gribaudo, vede in Milano la sua seconda tappa, dopo il Mart di Rovereto.
Il live organizzato da Sony Music Italia durante la Milano Music Week
In occasione della Milano Music Week, il 19 novembre 2025 siamo stati nel Dazio di Levante per ascoltare il live First Club organizzato da Sony Music Italia.
Una line-up composta da alcuni dei nuovi talenti targati Sony ci ha accompagnato durante questo freddo mercoledì sera di metà novembre.
Il caso Milligan al Teatro Parenti
C’è una verità scomoda che attraversa come una scossa elettrica lo spettacolo sul caso Milligan al Parenti: l’identità non è un dato, ma un processo. Un cantiere sempre aperto.
Il momento in cui la neve si scioglie
Il 19 novembre 2025 il MUDEC - Museo delle Culture di Milano, inaugura il palinsesto espositivo in programma durante le Olimpiadi invernali 2026 accogliendo l'inedita istallazione dell'artista Chiharu Shiota (Osaka, 1982).
Quest'istallazione è stata realizzata con reti di fili intrecciati e lettere, trasformando lo spazio in un paesaggio sospeso dove l'arte e la memoria si incontrano.
L'atroce ritualità di una violenza culturale
Come ci si può sentire liberi in una società tradizionalista e apparentemente reazionaria e rivoluzionaria, che detta la libertà prima ancora che si impari a nominarla, dai modi di dire alle mansioni, dai ruoli familiari alle abitudini, dal mutaforma del linguaggio che ci attraversa come un marchio culturale?
In Italia, questo nostro Paese che si dice essere ateo e progressista, ancora tanto immerso in un cristianesimo che non ha bisogno di essere creduto per essere agito, un credo che non muore ma cambia pelle, da obbligo a fiducia, da fiducia a generazione, da generazione a convenzione, fino a diventare costume, rito, superstizione linguistica, e soprattutto, purtroppo, sistema.
È curioso come si entri a teatro con l’illusione di assistere a una storia altrui, una vicenda lontana, una rappresentazione di altri, mentre invece Emma Dante ci butta rapidamente, dal niente, dal vuoto della scena di un teatro, dentro una realtà casalinga che somiglia alla nostra più di quanto pensavamo, o meglio, più di quanto vorremmo.