Esiste un'arte che si fa spazio nel silenzio, tra il respiro di chi racconta e l'ascolto sospeso del pubblico. Questa è la dimensione in cui Vittorio Franceschi, maestro assoluto del teatro italiano, si muove con il suo Monologo in briciole, andato in scena il 17 gennaio al Teatro Franco Parenti di Milano. Una lettura che non è lettura, uno spettacolo che non è solo teatro, bensì una riflessione sull'arte del narrare, sulla parola come ponte tra l'umano e l'universale.
Monologo in Briciole è una raccolta di frammenti dell'opera di Cesare Zavattini, autore che, con la sua ironia e profondità, mette in luce dettagli del quotidiano rivelando l'infinito nascosto dietro i gesti più semplici. In scena, Franceschi fa rivivere Zavattini, lo rende materia viva, plasmata dalla sua voce e dalla sua presenza. Intreccia ricordi, riflessioni, malinconia, umorismo. Ogni briciola di testo diviene un piccolo universo, un'occasione per osservare la complessità della vita: un dialogo interiore che si apre al mondo.
Franceschi si muove nello spazzio con una naturalezza che è frutto di anni di esperienza e di profonda comprensione del linguaggio teatrale. Con più di sessant'anni di carriera alle spalle, continua a essere una presenza imprescindibile nel teatro italiano. Più di un attore, di un regista o drammaturga: è un poeta da palcoscenico, che ha saputo attraversare il tempo rimanendo fedele alla sua visione.
Vittorio Franceschi, uno dei più grandi interpreti del Teatro italiano, ci conduce in un viaggio poetico ed emozionante attraverso l’opera smisurata, magmatica e visionaria di Cesare Zavattini.
Locandina:
testi Cesare Zavattini
drammaturgia, regia e interpretazione Vittorio Franceschi
produzione Teatro Franco Parenti
Rassegna La Grande Età, insieme
Partner culturale
- A cura di Margot Océane
Monologo in briciole
di Cesare Zavattini / con Vittorio Franceschi