La Clitennestra di Roberto Andò, dopo il debutto al Teatro Grande di Pompei nel giugno 2023, arriva anche a Milano al Teatro Strehler dal 6 all’11 febbraio 2024.
In scena l’attrice Isabella Ragonese indossa le vesti di Clitennestra, la regina di Micene, assassina del marito Agamennone, interpretato da Ivan Alovisio. Clitennastra è una delle storie più tristi della letteratura greca, in cui l’amore, il coraggio, la gelosia in seguito a molteplici tradimenti da parte di Agamennone e la vendetta sono elementi principali della vicenda, che dimostrano la complessità umana e al contempo la modernità storica. Un amore, una passione tanto forte in questa relazione che i limiti tra amore e odio, tra accettazione e rifiuto, tra perdono e tradimento si fondono, fino a che la moglie si vendica del marito per aver sacrificato la loro figlia Ifigenia. Questo aprirà ulteriori avvenimenti drammatici all’interno del nucleo familiare, fino a concludersi con la tragica morte di entrambi: una storia di amore, tradimento e vendetta.
In scena, una scenografia molto attenta agli spazi, dettagliata in cui lo spettatore può entrare all’interno delle stanze principali dove si svolgono le azioni, tra cui la camera da bagno dove Agamennone, in cui verrà ucciso. Vediamo una Clitennestra in preda ai suoi fantasmi, piena di paure, che sussurra a sé parole di vendetta, di rabbia e al contempo colme di sensi di colpa. Racconta e al contempo rivive in prima persona tutta la vicenda passata, inibita quasi da pensieri tanto complessi da risultare difficili da comprendere e comunicare, e in un certo senso incoerenti. Nella tragedia di Andò non vi sono dei, se non nel ricordo di Clitennestra. Roberto Andò rappresenta una Clitennestra tratta dal romanzo di Colm Tìbìn, una rilettura del mito, in cui la vicenda è narrata in prima persona da Clitennestra e Elettra, che vestono sembianze non della tragedia greca bensì umane, di donne immerse nella drammaticità umana dei loro problemi familiari guidati dalla sensazione di solitudine che li porta a una sorta di pazzia umana. Nasce così un teatro di voci, di ombre, di visioni, di fantasmi, in cui mondo interno e quello esterno convergono, spaziando tra i labirinti della mente umana e lo spazio esterno dove vivi e morti dialogano.
LA LOCANDINA:
Clitennestra
da La casa dei nomi di Colm Tóibín
adattamento e regia Roberto Andò
con Isabella Ragonese, Ivan Alovisio, Arianna Becheroni, Denis Fasolo, Katia Gargano, Federico Lima Roque, Cristina Parku, Anita Serafini
coro Luca De Santis, Eleonora Fardella, Sara Lupoli, Paolo Rosini, Antonio Turco
scene e luci Gianni Carluccio
costumi Daniela Cernigliaro
musiche e direzione coro Pasquale Scialò
suono Hubert Westkemper
coreografie Luna Cenere
trucco Vincenzo Cucchiara
parrucchiera Sara Carbone
aiuto regia Luca Bargagna
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Campania Teatro Festival – Fondazione Campania dei Festival
Lo spettacolo presenta scene di nudo
Durata: 90’ senza intervallo
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Clitennestra
Una storia di amore, tradimento e vendetta