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ZIO VANJA
la realtà del Teatro
   14 Gen 2024   |     Redazione   |     Arianna Mosconi   |     permalink   |      commenti
Zio Vanja” è lo spettacolo che dall’11 gennaio presiede al Teatro Litta, e noi certo un classico Cechov come questo non potevamo non vederlo. La regia, per questa traduzione e adattamento di Fausto Malcovati, è di Antonio Syxty e Claudio Orlandini: nelle loro scene ci sono Fernanda Calati, Gaetano Callegaro, Margherita Caviezel, Pietro De Pascalis, Maurizio Salvalalio e Debora Virello.

Nello specifico, De Pascalis incarna le vesti del protagonista Zio Vanja, un protagonista che ha bisogno di altro in scena, che non può sopravvivere da solo. Sicuramente ha bisogno della sua nipote Debora… ops, di Sonja, e così di Maurizio, un dottor Astrov eccentrico e ballerino, il Professore (in pensione) Serebrjakov, interpretato dal magistrale Gaetano Callegaro che ormai è diventato per noi una certezza, e la sua giovanissima moglie Elena Andreevna (Margherita Caviezel). Naturalmente non manca la figura della balia, in cui Fernanda Calati mostra non solo le sue doti attoriali, ma anche quelle canore, interpretando ora la balia della famiglia, ora le didascalie. Questa ultima scelta è estremamente interessante perché viene usata come escamotage per sottolineare al pubblico le tempistiche della celebre opera.

La veridicità delle opere di Anton Cechov ci mostra quanto il teatro sia un mezzo ottimale per sbattere addosso allo spettatore la realtà, nuda e crudo o vestita e cotta. Insomma, non c’è falsità in quello che si racconta, né in un finale drammatico né troppo ottimista. I personaggi sono quelli che sono e non riescono/possono essere cambiati in scena: la noia pervade la campagna russa e nessuno può scampare al suo mero destino. Cechov ci insegna che a un certo punto della vita - della vita vera - può essere che sia già troppo tardi; oppure mostra come il tradimento a volte sarebbe molto più morale di una fedeltà forzata; o ancora come la fame di distruzione dell’uomo non porta a farlo diventare maggiormente potente, ma bensì solo più insignificante.
Tutto questo viene scandito sia dalle movenze e dalle storie dei vari personaggi, sia dal tempo che scorre inesorabile, in alcuni momenti velocissimo e in altri beh… sembra che un colpo di pistola non venga sparato in meno di qualche minuto.

Lo spettacolo sarà in scena fino al 28 gennaio, e merita la visione nonostante abbia compiuto più di 100 anni: tematiche attuali si intrecciano con vite vere di personaggi reali, che non possono far altro che rispecchiare il mondo in cui vivono, che sia positivo, negativo o noioso.

Per altre informazioni su questo spettacolo potete consultare il sito di MTM Teatro, mentre noi… ci vediamo a Teatro!
cechov, noia, realta, teatro, ziovanja