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Un’ultima cosa
Cinque invettive, sette donne e un funerale.
   09 Set 2023   |     Redazione   |     Margot Boccia   |     permalink   |      commenti
Festival Immersioni 2023

Un’ultima cosa. Cinque invettive, sette donne e un funerale.

Di e con: Concita de Gregorio
Musica live: Erica Mou

Regia Teresa Ludovico
Spazio scenico e luci Vincent Longuemare
Cura della produzione Sabrina Cocco
Produzione Teatri di Bari / Rodrigo



Dora Maar, Amelia Rosselli, Carol Rama, Vivian Maier e Lisetta Carmi: cinque donne, antenate, forti, vengono riportate sulla scena, al teatro, in un luogo di verità, dove riprendono vita, corpo, forma e voce per un’ultima volta, attraverso la potenza della giornalista e scrittrice Concita De Gregorio e della cantautrice Erica Mou. Le cinque donne così, prima di sparire completamente nel buio, si voltano verso il pubblico un’ultima volta, e si raccontano. Viene dedicata loro un’orazione funebre, immaginando che siano loro stesse a parlare un’ultima volta al proprio funerale, quel momento che raccoglie familiari, amici e pressoché sconosciuti, individui di momenti di vita diversi, di memorie diverse, di luoghi diversi, che si incontrano per lo stesso motivo: lei. Le vediamo dipinte sulla scena, attraverso lunghi intrecci di parole ricamate tra loro, attraverso gesti, suoni, ritmi e grazie alla potente energia di Concita De Gregorio e alla forza ed eleganza di Erica Mou mentre intona canti e melodie diverse, iniziando con un soave spagnolo, per poi passare per un dolce francese, un deciso italiano, fino al più profondo e terreno dialetto italiano.

"Che spreco.
Che occasione mancata.
Sarebbe bello esserci da vivi – hai ragione.
Dare a tutti il benvenuto,
approfittare per dire un’ultima cosa."

Nel particolare, queste donne rappresentano per Concita De Gregorio figure luminose del Novecento spesso e per troppo a lungo rimaste in ombra, o all’ombra di qualcuno. Attraverso uno studio attento dei loro vissuti, dei loro modi di esprimersi e delle parole dette durante la loro vita, le cinque donne entrano nel corpo di Concita de Gregorio e di Erica Mou, per poi alla fine uscirne nuovamente, e finire in un respiro lunghissimo che si spegne lentamente e gradualmente, come una musica, nella morte.

Le cinque donne in scena sono Dora Maar, une femme artiste, grande fotografa, poetessa e pittrice che per una vita intera ha pianto e sofferto nell’ombra di Picasso, ha odiato i suoi ritratti, ritenendosi “donna sterile, come un luogo dove si getta il seme e non fiorisce più'". Amelia Rosselli, poeta che esprime con amarezza e amore “conservate di me solo ciò che non capite, il resto non serve a nulla”. Poi c’è Carol Rama, e la sua ossessione artistica per il “sesso motore di vita”. Maria Lai, l’artista che giocando con l’arte costruiva telai, portando l’osservatore a tessere a sua volta trame di vita, di sogni: un’arte che apre e dilata la coscienza dello spettatore. E infine c’è Lisetta Carmi, sempre pronta a guardare il mondo con occhi così veri, sensibili, presenti, alla ricerca di quelle “anime chiare”, belle e uniche che bisogna lasciar passare: così bianche, leggere, come fatte di acqua e vento.

"Sono libera
Io sono libera
sono nel vento,
sono fatta di vento.
Voi mi avete vista,
io vi ho visti,
non c’è altro da dire.”



Informazioni e prenotazioni su https://maremilano.org/ e https://www.piccoloteatro.org/it

Durata: 70 minuti
Numero atti: 1
Anno di produzione: 2021

Mercoledì 6 Settembre ore 20:30, Teatro Grassi
Giovedì 7 Settembre 20:30, Teatro Grassi


- di Margot Oceane Boccia
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