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Very Long Song Artist

Very Long Song Title

Europeana
gli strati del '900
   28 Mar 2023   |     Redazione   |     Laura Casella   |     permalink   |      commenti
Entrando nella scricchiolante sala dello storico Teatro Grassi, è impossibile non notare come il palco sia già ricco di oggetti di scena cosparsi randomicamente attorno ad una pila centrale; e no, non siamo davanti all’opera di Michelangelo Pistoletto: “La venere degli stracci”; pertanto ci sediamo ai nostri posti, intrepidanti di capire se le grandi aspettative che si percepivano tra il pubblico riguardo lo spettacolo, verranno confermate.

Buio, il suono di una fisarmonica inizia ad intonare famose melodie e, da quel momento Marko, il musicista sloveno, non fermerà mai le sue agili dita, garantendo alla rappresentazione una variegatissima e trascinante colonna sonora. L’ammirabile bravura del fisarmonicista, si abbina perfettamente a quella dell’unico personaggio parlante: Lino Guanciale, attore già riconosciuto ed affermato sui canali televisivi il quale, in questo caso, prende le parti di drammaturgo e regista, narrando, quasi a livello enciclopedico, eventi del secolo scorso, tratti da: “Europeana - Breve storia del XX secolo”, scritto dal praghese Patrik Ouředník.

Inizia quindi il racconto di questa “storia di mille storie” in una maniera piuttosto insolita: gli ascoltatori vengono infatti bombardati di informazioni, misure e statistiche che, cronologicamente, saltellano in avanti e indietro nel tempo, come se un cronista dal futuro fosse arrivato sulla terra e stesse raccogliendo e condividendo brandelli di civiltà Europea rimasti negli ultimi 100 anni. Inoltre, la modalità di affrontare i vari temi si avvale dell’effetto “curiosità”. Partendo infatti da dettagli “laterali”, si arriva a toccare i più risonanti avvenimenti del secolo novecentesco tra cui guerre, dittature, rivoluzioni, evoluzioni tecnologiche, invenzioni, ecc…

Per non disorientare troppo lo spettatore che viene stordito da tutti questi dati sparati a mitragliatrice alle sue orecchie, come poi funziona con le slides di una presentazione, Lino accompagna il cambio argomento indossando una maglietta periodicamente pescata dall’ammasso centrale. Ciascuna, contrassegnata da un colore e un simbolo che rappresentano ciò di cui si sta parlando. Se il tema riemergeva, la maglietta si duplicava e veniva riindossata, arrivando vestire un multistrato (20) di fatti.

A supporto del racconto, una simpatica marionetta, pilotata dalle stesse mani del narratore, offre i suoi saggi interventi per arricchire e variegare ancora di più, i punti di vista della conversazione creando un dialogo a due voci che è ben lontano dal rallentare l’andamento inclzante del flusso turbinoso di avvenimenti. Lo stesso ritmo è sostenuto dalla musica, e l’insieme crea una scoppiettante dinamicità.

E’ così che in mezzo a questo vortice di entusiasmi, tragedie, slanci, efferatezze, sarcasmi, passioni e guerre presentati in Europeana, in scena fino al 2 di Aprile, si cerca di ragionare su quanto dopo tutti questi scontri e conflitti più o meno disastrosi, e progressi non si sia ancora arrivati ad una vera pace e convivialità. Siamo infatti in un periodo storico nel quale l’uomo è come per induzione spinto a non smettere mai di correre e produrre, sacrificando completamente il tempo di fermarsi un attimo, respirare e godere di ciò che costruisce. L’attore abruzzese, alla fine, si spoglia di tutte quelle magliette indossate mentre recitava per tornare a vestirne solo una con la scritta “Enjoy Capitalism”.
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