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La Fabbrica degli Stronzi
Ricordi amari di un'infanzia ormai lontana
   25 Mar 2023   |     Redazione   |     Margot Boccia   |     permalink   |      commenti
Il Teatro Fontana di Milano accoglierà dal 23 al 25 marzo 2023 lo spettacolo 'La Fabbrica degli Stronzi', scritto dalla compagnia Maniaci d'Amore e diretto dalla compagnia Kronoteatro. In modo del tutto originale, le due compagnie si uniscono e si esprimono sulla scena con uno sguardo forte e crudo sulla realtà, attraverso risate eccentriche, silenzi ambigui e discorsi assurdi.


La fabbrica degli Stronzi’, spettacolo cui titolo non passa affatto inosservato, è il risultato di un complesso relazionale all’interno di un nucleo familiare tanto disturbato e problematico quanto estremamente comune e frequente nella nostra società, che riesce a coinvolgere attivamente e rapidamente lo spettatore che vi assiste.


Il connubio tra le compagnie Maniaci d’Amore e Kronoteatro esplora assiduamente, in modo del tutto originale, il tema della famiglia, che si sa essere oggetto di profonda influenza sullo sviluppo del comportamento delle generazioni successive. Spicca il concetto di soggettività, di identità, che si genera attraverso modalità interattivo-comunicative all’interno e all’esterno del nucleo, in modo sia diretto che indiretto, andando a condizionare l’aspetto percettivo di sé e del mondo, e quindi il modo in cui determinati eventi vengono vissuti, sentiti e ricordati successivamente.


Tre fratelli, Tom, Fra e Lucy, si ritrovano attorno alla salma della madre, a dover far i conti ancor prima che con la morte, con i vivi e duri ricordi che si portano dentro: malgrado siano tutti figli della stessa famiglia, presentano chiare differenze psico-comportamentali, date dal modo in cui hanno vissuto percettivamente tali situazioni nel tempo. La madre è simbolo metaforico di una fabbricatrice di figli problematici, disturbati, o più specificamente “Stronzi”, in quanto a loro volta considerano la madre causa di ogni loro male, frutto di grandi insicurezze, paure e abusi psicologici.


Una donna-madre ancora innamorata di un uomo del tutto assente e lontano sia come marito che come padre, con il tempo si è ritrovata sola a dover crescere tre figli: si fortifica sempre di più, fino a prendere effettivamente le sembianze di un uomo, e ricoprendo contemporaneamente il ruolo materno e paterno. Eppure tutti questi sforzi sfuggono agli occhi dei tre figli: Fra, il più piccolo, si ritrova incatenato inconsapevolmente in una relazione morbosa con la madre, generando in lui una forte insicurezza e un’incapacità di autodeterminazione, in quanto non gli permette un’identificazione con una figura maschile effettiva. Lucy, la seconda, nutre un forte senso di disagio nei confronti di una madre non abbastanza femminile e altrettanto indifferente alle sue passioni e desideri; di chi sarà la colpa si domanda Lucy alla sua grande insoddisfazione? La madre, e ancor più, le donne. Tom, figlio maggiore, chiaramente molto più virile rispetto a tutti gli altri membri della famiglia, risulta essere quasi del tutto rifiutante nei confronti della madre, modificando tutti i ricordi dei momenti passati insieme a lei con la figura del padre, che ha del tutto idealizzato e esaltato.


Tra discorsi al limite con l’assurdo, continui litigi sui ricordi ormai distorti e contrastanti, i tre fratelli cercano di gestire e alleviare il dolore e i sensi di colpa che si portano dentro da ormai troppo tempo, rivolgendo tali frustrazioni a qualcun altro al di fuori di sé, in questo caso, in particolare alla madre, e più generalmente alla cattiveria dei bulli per Fra, all’insormontabilità del lavoro per la piccola Lucy e all’empietà delle donne per Tom. Questa dinamica inconsapevole che si muove all’interno di tale nucleo familiare è un limpido riflesso delle dinamiche che si sviluppano all’interno del comportamento umano nella società, per appagare l’estremo bisogno di giustificare le proprie contraddizioni e i propri complessi profondi, e raggiungere lo stato di coerenza alle proprie azioni.


Lo spettatore è portato a viaggiare continuamente tra il presente della scena e l’universo mnestico dei tre personaggi che é del tutto affetto dalla percezione soggettiva di ognuno di loro. Il sipario cade con il buio che avvolge totalmente la sala e suoni crudi che risvegliano l’immaginario, riportando lo spettatore alla crudeltà e ai tormenti della vita.




Drammaturgia Maniaci d’Amore
Con Tommaso Bianco, Francesco d’Amore, Luciana Maniaci e Maurizio Sguotti
Regia Kronoteatro e Maniaci d’Amore
Scene e costumi Francesca Marsella
Disegno luci e responsabile tecnico Alex Nesti
Produzione Kronoteatro
Coproduzione Teatro Nazionale di Genova
con il sostegno di PimOff Milano


Dal 23 al 26 marzo 2023
giovedì, venerdì: ore 20.30
sabato: ore 19.30
domenica: ore 16.00

DURATA SPETTACOLO: 55 minuti

PREZZI
Intero: 23 €
Under30: 15 €
Over 65 / Under 14: 11 €
Giovedì sera: 19 €
Convenzioni: 18 €
Scuole di teatro: 12 €
Studenti: 12 €

Prevendita e prenotazione 1 €

Per prenotazione gruppi scuola scrivere a: teatroscuola@teatrofontana.it
milano teatro, recitazione, ricordi, spettacolo