IN RIPRODUZIONE

DA WEBCAM

ASCOLTACI!

LICENZA SIAE 202200000075 | LICENZA SCF 937/14 | C.F. 97703440152

© 2008-2024 POLI.RADIO | TUTTI I DIRITTI RISERVATI | Iniziativa realizzata con il contributo del POLITECNICO DI MILANO

Nascondi dock Mostra dock

Very Long Song Artist

Very Long Song Title

Romeo e Giulietta
180 minuti di incredibile Teatro Shakespeariano
   04 Mar 2023   |     Redazione   |     Arianna Mosconi   |     permalink   |      commenti
Finalmente è arrivato in scena. Lo stavamo aspettando da inizio stagione ed era uno di quegli spettacoli che o la va, o la spacca. Beh, "Romeo e Giulietta" portato in scena con la prima il 2 marzo al Piccolo Teatro Strehler è andato, e ha anche spaccato.

Forse l'opera più famosa di William Shakespeare, in questa versione vede la traduzione Chiara Lagani e adattamento e regia, per la prima volta al piccolo, di Mario Martone.
"Questa versione", che sarà l'ennesima della famosissima storia d'amore, ha bisogno di distinguersi, di mettersi in mostra e non sbagliare, perché quando provi a scontrarti con un gigante sacro come Shakespeare l'errore non è nemmeno dietro l'angolo, è proprio davanti a te e ti guardo dritto negli occhi con un senso di sfida.
Questa sfida però crediamo l'abbia vinta Martone: la sua versione di "Romeo e Giulietta" è fresca, innovativa, ambientata ai giorni nostri ma con alcune scelte di testo originale; non annoia ma incredibilmente sorprende il pubblico nelle scene più famose ed eclatanti - nonostante la storia sia nota a chiunque.

Basti pensare alla sceneggiatura che regna su tutta l'opera. Non viene presentato il classico balcone veronese, ma in "Romeo e Giulietta" è impossibile non avere due piani, uno più in basso e uno che lascia intravedere la stanza di Giulietta. Quello che viene escogitato è dunque un albero maestoso, con rami molto grandi dove la famiglia Capuleti ha delle stanze che danno sul giardino, compresa naturalmente quella di Giulietta.

L'ambientazione sembra essere quasi proiettata negli anni di piombo italiani, dove gli scontri e le lotte erano all'ordine del giorno: Capuleti e Montecchi non si lasciano perdere nemmeno un'occasione e tutto prende forma, come nel 1595 anche nel 2023. Nessuna scena è tralasciata, nessuna ha meno importanza, meno rilievo o meno impegno: ogni battuta, scambio, movimento è studiato e preciso, il che rispecchia il lavoro enorme che la compagnia ha attuato in questi mesi. Sul palco infatti si esibiscono decine di attori, di seguito i nominativi (in ordine alfabetico): Alessandro Bay Rossi, Gabriele Benedetti, Leonardo Castellani, Michele Di Mauro, Raffaele Di Florio, Emanuele Maria di Stefano, Francesco Gheghi, Jozef Gjura, Lucrezia Guidone, Licia Lanera, Anita Serafini, Benedetto Sicca, Alice Torriani, e con Leonardo Arena, Giuseppe Benvegna, Francesco Chiapperini, Carmelo Crisafulli, Giacomo Gagliardini, Hagiar Ibrahim, Francesco Nigrelli, Libero Renzi, Federico Rubino; e gli allievi del Corso Claudia Giannotti della Scuola di Teatro Luca Ronconi del Piccolo Teatro di Milano; insieme a Clara Bortolotti, Giada Ciabini, Ion Donà, Cecilia Fabris, Sofia Amber Redway, Caterina Sanvi, Edoardo Sabato, e Simone Severini.

Lotte, balli, corse, baci, omicidi e tormenti seguono passo passo tutta la tragedia, portando inequivocabilmente alla fine dell'amore tra Giulietta e Romeo appena sbocciato. Tutti e tutte in platea sapevamo il finale, e sapevamo precisamente i dettagli con cui l'uno e l'altro avrebbero messo fine alla proprio vita ma non importava: il finale è stato struggente e tremendamente empatico, come fosse la prima volta che fosse rivelata la fine di "Romeo e Giuliette".

Se non credete a ciò che leggete - ma soprattutto se ci credete - dovete correre al Piccolo Teatro per ri-innamorarsi di questa opera indimenticabile, che rimarrà in scena fino al 16 aprile: potete trovare le informazioni sul loro sito.

Noi ci vedremo là... a Teatro!
shakespeare, modernita, piccoloteatro, romeoegiulietta, teatro