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La seconda sorpresa dell'amore
Il drammaturgo francese Marivaux finalmente nei teatri italiani
   27 Nov 2022   |     Redazione   |     Laura Casella   |     permalink   |      commenti
Si sa, quando ci sono di mezzo i sentimenti, tutto diventa più caotico e tormentoso. Ed è proprio l’amore il tema che il drammaturgo settecentesco Marivaux affronta nella maggior parte delle sue opere.

Al teatro Grassi arriva direttamente una “seconda sorpresa” di questa dolce sensazione, che, come ci suggerisce il titolo è seguito di un primo capitolo focalizzato su quanto l’amore sia inevitabile e travolgente. Nella trama inscenata in questi giorni, invece, l’analisi approfondisce la contrapposizione tra ragione e sentimento, confermando poi, quanto il cuore diventi padrone delle scelte che una classe sociale agiata possa prendere.

Sul palco si alternano sei personaggi con personalità scoppiettanti e ben distinte tra loro. Essi vengono certamente accomunati dal fatto di nutrire delle affinità verso qualche altro soggetto all’interno di questo gruppo, creando così un intreccio amoroso che rimane però nell’ordine dei rispettivi ceti. La narrazione prosegue quindi tra dialoghi e peripezie che raccontano questo groviglio di fatti. Il finale, sembra chiaro a tutti fin dal principio: i protagonisti vengono descritti ed enfatizzati al pubblico come nelle più classiche commedie d’amore che terminano con un lieto fine.

La rappresentazione diventa quindi un piacevole intrattenimento per approfondire i caratteri dei singoli che, nonostante la differenza di epoca, non discostano troppo da ipotetici personaggi attualmente rappresentati; forse perché la potenza di un sentimento grande come l’amore è davvero in grado di annullare i tempi e le distanze.

La scenografia è essenziale, la dinamicità della recitazione non lascia spazio ad ulteriori ingombri e quando finiscono le tende da sollevare, ci si ritrova immersi nella luce e nel verde di un ambiente esterno, come se uscire dalle mura di una stanza, potesse aiutare a raggiungere le proprie pulsioni con più libertà.
Lo stesso vale per i costumi, scuri e cupi per le scene al chiuso e più vivaci e gioiosi per quando il sole può esaltarne i colori e la luminosità.

Grazie alla traduzione e cura del regista Beppe Navello La seconda sorpresa dell’amore approda per la prima volta nei teatri italiani, permettendo così anche al nostro pubblico di conoscere i testi di colui che viene considerato uno dei più grandi artisti francesi di quel periodo.
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