"La tempesta", di William Shakespeare, è arrivato a vele spiegate al Piccolo Teatro Strehler, e ci ha travolti, completamente.
La trama, come tutto il testo, è fedelissimo al suo autore: un’isola sperduta nel Mediterraneo, un padre che cerca di recuperare il proprio ducato perduto, una figlia che non ha mai visto altri esseri umani all’infuori di lui, uno spirito dell’aria, un mostro deforme. La chiave sorprendete di lettura è come il regista Alessandro Serra porta in scena l’estremo capolavoro di William Shakespeare: la commedia si intinge di uno nero profondo, e tutta la vicenda diventa oscura e poco limpida.
Seguendo il filo classico teatrale, di solito è la trama tragica che viene intervallata da qualche battuta comica per alleggerire o diversificare il ritmo. Con questo spettacolo invece la commedia è come se indossasse un velo nero, che rende tutto più oscuro e misterioso - che si sposa tra l'altro perfettamente con la trama de "La tempesta".
La compagnia si compone poi da (in ordine alfabetico): Andrea Castellano, Vincenzo Del Prete, Massimiliano Donato, Salvo Drago, Jared McNeill, Chiara Michelini, Maria Irene Minelli, Valerio Pietrovita, Massimiliano Poli, Marco Sgrosso, Marcello Spinetta, Bruno Stori. Dopo avere collaborato con loro, Serra spiega: «La tempesta è un inno al teatro fatto con il teatro, la cui forza magica risiede proprio in questa possibilità unica e irripetibile di accedere a dimensioni metafisiche attraverso la cialtroneria di una compagnia di comici che calpestano quattro assi di legno, con pochi oggetti e un mucchietto di costumi rattoppati.».
La scenografia - qui poco accennata dal regista - è totalizzante e completa in pieno l'oscurità dell'atmosfera: un semplice velo nero, ma mosso con estrema maestria, rappresenta il mare in tempesta; un'asse di legno diventa muro, palo, bilancia e gioco a seconda della necessità; e la parete di fronte al pubblico che si apre e si chude, lasciando entrare una lieve luce, unica fonte di luce sul palco.
Per tutte le informazioni su questo spettacolo, che rimarrà al Piccolo Teatro fino al 27 novembre, potete consultare il loro sito.
In conclusione, sempre Serra afferma: «[...] L’uomo avrà sempre nostalgia del teatro perché è rimasto l’unico luogo in cui gli esseri umani possono esercitare il proprio diritto all’atto magico».
Ci vediamo a teatro!
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La tempesta
- una commedia tragica