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M Il figlio del secolo
l'ascesa del fascismo... a Teatro!
   01 Ott 2022   |     Redazione   |     Arianna Mosconi   |     permalink   |      commenti
La stagione del Piccolo Teatro riparte, e noi non poteva scegliere spettacolo più eccitante per tornare con lui. Al Teatro Strehler torna, dopo il grande successo della scorsa stagione, “M Il figlio del secolo”, lo spettacolo di Massimo Popolizio, dal romanzo di Antonio Scurati. Lo spettacolo starà in scena fino al 16 ottobre.

La narrazione, che tratta in generale l’ascesa in l’Italia al fascismo, si concentra sui sei anni che seguono la Grande guerra, con l’impresa di Fiume, il basculare del paese verso la rivoluzione socialista, la reazione e il dilagare dello squadrismo, la rocambolesca Marcia su Roma e l’inesorabile efficacia di una dottrina politica che si sottrae alle categorie di giudizio con l’azione violenta.

Popolizio è affiancato, in scena, da Tommaso Ragno ed entrambi prestano il loro talento per rappresentare il protagonista della scena teatrale - nonchè del fascismo naturalmente. Con loro ci sono uno straordinario e affiatatissimo cast di sedici attrici e attori, che insieme costruiscono uno spettacolo epico ed emozionante, prodotto dal Piccolo Teatro di Milano, Teatro di Roma e Luce Cinecittà.
Per chi non fosse espertissimo di teatro - e anche per chi invece lo è - sì avete letto bene: diciotto attori in scena. E’ un numero straordinario, che supera di gran lunga la media di una compagnia teatrale standard. Hanno quindi partecipato a questo immenso spettacolo: Sandra Toffolatti, Paolo Musio, Raffaele Esposito, Michele Nani, Tommaso Cardarelli, Alberto Onofrietti, Riccardo Bocci, Diana Manea, Michele Dell’Utri, Flavio Francucci, Francesco Giordano; e ancora Gabriele Brunelli, Giulia Heathfield Di Renzi, Francesca Osso, Antonio Perretta, Beatrice Verzotti.
Le scene sono di Marco Rossi; Gianluca Sbicca firma i costumi; le luci sono curate da Luigi Biondi, il suono da Sandro Saviozzi, i video da Riccardo Frati e i movimenti da Antonio Bertusi.

Questo spettacolo è completo, vivo, chiaro, e rispecchia un fatto storico in modo corretto e coerente, molto preciso proprio come nel romanzo storico di Antonio Scurati “M”. La coerenza tra la storia recitata e quella effettivamente avvenuta la dà la nota di Futurismo, corrente artistica di quel periodo: in ogni singola scena con protagonisti i fascisti, il ritmo è elevatissimo, l’energia e lo sforzo fisico sono ai massimi e tutto è in movimento; fatta eccezione per le scene con Matteotti o con i socialisti, come ha sottolineare la grande differenza tra “Il Fascio” e “gli altri”.

Lo spettacolo si divide in 31 quadri e ha una struttura circolare, che si apre con l’ultima battuta del libro per poi tornare a quella stessa fatidica frase pronunciata in Parlamento da Mussolini al momento di “addossarsi la croce del potere”: “Se il fascismo è stato un’associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere”.
E’ sempre importante ricordare questi anni così fondamentali per tutta la storia contemporanea italiana, soprattutto ora che ricorrerà il centenario della fatidica marcia su Roma - rappresentata magistralmente nello spettacolo.
A dirla tutta, moltissime scene sono di un impatto impressionante per lo spettatore, come la presa di Fiume o la morte di Matteotti, rese davvero magistrali sia dalla scenografia in continuo mutamento, sia dagli attori che, su 3 ore di spettacolo, non sbagliano una battuta, un’entrata in scena, una mossa... Niente.

Una particolare menzione va a Raffaele Esposito (interprete di Giacomo Matteotti) e Sandra Toffolatti (interprete di Margherita Sarfatti), che trasportano tutta la platea a cent’anni fa, con una tecnica di interpretazione - direi - praticamente perfetta.

Se vi siete incuriositi, almeno un pò, potrete trovare tutte le informazioni riguardanti questo spettacolo sul sito del Piccolo Teatro (https://www.piccoloteatro.org/it/2022-2023/m-il-figlio-del-secolo)

Noi invece, ci vediamo al prossimo spettacolo!
fascismo, mussolini, populino, storia, teatro