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Il Beretto a Sonagli
la "menzogna" come protagonista della scena
   12 Mar 2022   |     Redazione   |     Arianna Mosconi   |     permalink   |      commenti
La scena teatrale milanese è piena di ricordi Pirandelliani, e il Piccolo Teatro non è da meno. Dal 1 al 13 marzo al Teatro Strehler viene presentato “Il berretto a sonagli”, con regia di Gabriele Lavia, che lo vede anche come interprete del protagonista “Ciampa”.

Se pur passati più di cento anni (opera scritta nel 1916), il messaggio di essa risuona forte e chiaro: se vuoi urlare al mondo la verità, preparati ad essere giudicato come pazzo.
Certo, l’ambientazione rimane quella di inizio Novecento: per salvare la reputazione di un uomo, vale la pena giudicare pazza una donna. Beatrice, magistralmente interpretata da Federica Di Martino, tradita dal ricco marito, vuole vendicarsi e potersi liberare di lui denunciandolo a tutto il paese e “trovandolo in flagrante". Questa scelta però costerà cara al suo scrivano “Ciampa”, poiché l’amante del marito traditore è proprio sua moglie. E’ la menzogna dunque la vera protagonista, tematica mai più viva che nella nostra società. Basti pensare alle Fake News e a tutte le manipolazioni possibili delle informazioni digitali a cui oggi abbiamo accesso.

Le tre corde descritte da Ciampa - corda civile, corda seria e corda pazza - sono spiegate e raffigurate dall’abilità di Gabriele Lavia (classe 1942) che mantiene vive - e “fa vivere” anche al pubblico - le sensazioni e i sentimenti provati da Ciampa quando è la coda civile a comandare, o quando nel secondo atto, invece, è quella pazza. La brezza di comicità e freschezza sono portate sul palco dai personaggi di Don Fifì (Francesco Bonomo) e il Delegato Spanò (Mario Pietramala). Il primo, con la sua presenza scenica, dimostra le sue capacità artistiche sia quando ha lui la parola, ma soprattutto quando sono gli altri ad avere la palla: impeccabile, non perde mai neanche un attimo della vicenda. Mario Pietramala corre, piange, sussurra e si nasconde dietro la sua bombetta, ottenendo tempi comici perfetti e riempiendo la sala di naturali risate.

Lavia riporta non solo il sapore della menzogna sul palco, ma anche la Sicilia in cui è ambientato lo spettacolo. Non mantiene tutto il testo originale in siciliano, ma ne conserva alcune espressioni, per attraversare la quarta parete nei momenti più tragici e drammatici della vicenda, tramite l’espressività di Maribella Piana e Giovanna Guida, interpreti reciprocamente di Fana e la Saracena.

Il tutto è accompagnato da una scenografia raffigurante un salotto con poltrone e divani distrutti dalla furia di Beatrice, arricchita da anche da un telo sullo sfondo, in cui più che immagini sono proiettati i sentimenti suscitati dalle varie vicissitudini.

Uno spettacolo degno di nota, sia per gli amanti della prosa classica sia per gli avventori del teatro più contemporaneo, grazie alla modernità portata sempre in scena dal cartellone del Piccolo Teatro.
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