Quando si parla di musica ed estero, si tende a pensare che l'Italia sia un paese del tutto importatore. Questo, in particolare, per alcuni generi.

Mannarino è il genere di cantante che pensi di poter apprezzare al meglio se inserito in un contesto di natura: magari in un concerto al tramonto tra le montagne con il verde che ti circonda, un’atmosfera rilassata, luci calde e naturali, vibrazioni positive e una birretta tra le mani. Sicuramente sentire della bella musica seduti su un prato non guasta mai, c’è da dire però che con il suo concerto al Fabrique del 3 maggio è riuscito a sbaragliare tutte le aspettative che lo guardavano con diffidenza.

Incontriamo Jain subito dopo il soundcheck: la sala è vuota. La quiete prima della tempesta.

Avete presente l'epidemia di Eighties degli ultimi anni? Dalla moda alle serie TV: niente è stato risparmiato dal ritorno degli anni '80. Neanche la musica.

“INCREDIBILI” “UNA BOMBA!” Non sono recensioni di Tv Sorrisi e Canzoni bensì miei commenti a caldo a chi mi chiedeva come fosse andato il concerto. In realtà potrei chiudere qua l’articolo, augurando a chi legge di trovarsi in futuro nei miei stessi panni: sotto il palco dei RB, guardandoli con gli stessi occhi con cui una ragazzina guarderebbe Justin Bieber limonare con gli One Direction (se esistono ancora).