Il Teatro Elfo Puccini festeggia l’Immacolata con un grande classico della letteratura econ una regia di uno degli artisti teatrali più celebri della scena italiana. Noi quindi non potevamo che festeggiare con loro andando a vedere “Don Giovanni” da Molière, Da Ponte, Mozart e adattamento e regia Arturo Cirillo.
I due protagonisti - Don Giovanni e il fedelissimo servo Sganarello - scendono le scale della sala Shakespeare a sipario ancora chiuso. Lo oltrepassano, questo si apre e così si rivela una magnifica scenografia composta da due scalinate scorrevoli, che portano ad un terrazzo sopraelevato. Su questa struttura ci sono statue che si muovono e porte nascoste, che si rivelano pian piano a mano a mano che la storia si racconta.
Già solo questo inizio alza il livello, già solo questo inizio fa capire che tipo di levatura avrà il lavoro e predispone il pubblico in un assetto di curiosità straordinario.
La storia di Molière e del bel Don Giovanni è un classico intramontabile, studiato a scuola: lui nobile bello e fiero, si innamora di ogni donna che incontra e fa di tutto per possederla - incorrendo spesso e volentieri ad inganni di ogni sorta. Nonostante gli svariati avvertimenti che egli riceve durante le sue malefatte, Don Giovanni non smetterà mai di essere un miscredente e di vivere a modo suo, e questo lo porterà alla rovina.
Dello stesso livello, se non ancora più alto, è l’interpretazione dei vari personaggi da parte del cast di Cirillo: Irene Ciani, Rosario Giglio, Francesco Petruzzelli, Giulia Trippetta e Giacomo Vigentini. Il testo è molto fedele a quello classico, ma grazie a scelte registiche - e interpretazioni azzeccatissime - la piece scorre indisturbata tra scenette tragicomiche, canzoni, dialoghi lampo e continui movimenti scenografici. Una menzione speciale va a Giacomo Vigentini, che nei panni di Sganarello crea un connubio praticamente perfetto con Arturo Ciril.. Ehm Don Giovanni.
E’ Cirillo che afferma «… Perché in fondo questa è anche la storia di chi non vuole, o non può, fare a meno di giocare, recitare, sedurre; senza fine, ogni volta da capo, fino a morirne» per spiegare al pubblico il perché della sua scelta registica, che sicuramente lo rappresenta e rappresenta la sua voglia di divertirsi sul palco, mantenendo una bravura e una precisione nella tecnica che alzano sempre di più l’asticella dei suoi lavori.
Per sapere tutto sullo spettacolo “Don Giovanni” potete consultare il sito delTeatro Elfo Puccini, mentre noi… ci vediamo a Teatro!
Don Giovanni
per chi non sa fare a meno della bellezza