Che importa se non è andata così nella realtà? Attirerà più audience.
Un live podcast debutta per la prima volta al Campo Teatrale di Milano dal 22 al 24 novembre. Nasce non da un tema predefinito, ma da una riflessione su di sé: le vicende individuali e gli interessi della compagnia si intrecciano e si sovrappongono, dando forma a una narrazione collettiva che si rivolge al pubblico come un riflesso speculare, un invito a trovare risposte nelle domande.
Divano Project, con Giammarco Pignatiello, Marzio Gandola e Margherita Fusi Fontana, mette in scena un’autofinzione che si muove tra verità e finzione, tra crudo e poetico, tra il vissuto e il frainteso, tra il sentito e il percepito, tra il pensato e l’agito, tra l’agito e il ricordo, con un gioco narrativo che sfida i limiti tra ciò che è reale e ciò che viene ricordato. Il risultato è un'esplorazione intensa dei ricordi e delle storie che portiamo con noi: quanto si trasformano col tempo? Quanto restano fedeli al vero?
Ogni giorno, ci scontriamo con il nostro passato che evolve, si deforma e si fonde con il presente. Questi vissuti, spesso dolorosi, vengono mascherati dietro una quotidianità frenetica o un’apparente indifferenza, mentre sotto la superficie continuano a pulsare traumi e paure. Si indaga su come le nostre azioni, anche inconsapevoli, possano riflettere quei traumi mai affrontati.
In un mondo dominato dalle parole, dove il linguaggio si espande e si evolve, ci si chiede: è la realtà che si deve adattare alla lingua, o la lingua alla realtà? Attraverso il format di un podcast, la compagnia affronta il delicato equilibrio tra il bisogno di raccontare e la tentazione di manipolare: da un lato, il desiderio di verità; dall’altro, la seduzione del racconto sensazionale. Ma quale versione della storia rimane autentica? E cosa succede quando il racconto si scontra con i ricordi?
Il limite tra pensiero e azione, tra colpa e intenzione, è al centro di questa riflessione. Un live podcast porta sul palco una narrazione in bilico tra il timore di raccontare il reale, per paura di giudizi o dolore, e il desiderio di creare scoop, modificando la storia per renderla più appetibile. Questo genera una manipolazione, conscia o inconscia, che trasforma il racconto stesso, rendendolo incubo per chi lo vive e pretesto per chi lo narra.
Quanto un pensiero può influenzare la nostra identità? Quanto ciò che immaginiamo può definire ciò che siamo? Le connessioni con l’"Otello" di Shakespeare, dove Iago manipola gli altri sfruttandone paure e insicurezze, arricchiscono il confronto tra narrazione e percezione: ciò che è raccontato è davvero più importante di ciò che viene percepito?
Un live podcast è uno specchio deformante che riflette il nostro tempo, un’epoca in cui il diventare narratori di se stessi e il recitare ruoli predefiniti sembrano essere il paradigma della realizzazione personale. Uno gioco di specchi in cui il confine tra chi racconta e chi è raccontato é sottile. E soprattutto, chi decide cos'è reale?
LOCANDINA
Nome compagnia Divano project
Nome spettacolo Un live Podcast
Regia Giammarco Pignatiello
Drammaturgia Margherita Fusi Fontana, Marzio Gandola
In scena Maria Canino, Michele Correra, Alessandra Curia, Gionata Soncini
Scene Gaia Fossati
Costumi Alessandra Curia
Produzione DivanoProject, con il sostegno di Fondazione Claudia Lombardi per il Teatro e Campo Teatrale
Si ringraziano inoltre gli Eccentrici Dadarò per la Residenza Brugherio
Vincitore Bando Testinscena 2024
- Margot Océane
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Storie manipolate: quando la narrazione supera la verità