IL MARE IN TASCA
César Brie apre la stagine 2024-2025 del Campo Teatrale il 15 ottobre con lo spettacolo Il mare in tasca. Vuole essere è una riflessione profonda e poetica sull’amore, la memoria e la condizione umana. La pièce ruota attorno a un attore che si risveglia scoprendo di essere stato trasformato in un prete. Da questo spunto surreale, inizia un dialogo tra l'attore, il prete e Dio, tre figure che parlano attraverso la stessa voce. Temi esistenziali come il senso della fede, i ricordi del passato e la lotta interiore con la propria identità vengono affrontati, rendendo la messinscena una sorta di psicoanalisi autobiografica.
La scenografia è essenziale ma altamente simbolica, con pochi oggetti che assumono un forte significato: un lungo nastro blu estratto dalla tasca dell'attore come il mare che separa l'infanzia dall'età adulta, una grande veste bianca sul palco come il peso dei fallimenti e delle speranze passate. La scena è impregnata di un caos crescente che riflette il tumulto interiore del protagonista, che si culmina in un disordine liberatoriomi
Brie unisce momenti di grande intensità emotiva a episodi di leggerezza e autoironia, creando un'atmosfera sospesa tra riflessione e comicità. Con un'interpretazione magistrale, guida gli spettatori attraverso un viaggio introspettivo che mescola sacro e profano, confermando il suo talento nel coinvolgere il pubblico sia emotivamente che intellettualmente
Testo, regia e interpretazione: César Brie
Musica: Paolo Brie
Durata: 60 minuti
Il mare in tasca
César Brie