Campo teatrale ci offre un’esperienza - teatrale certo - a dir poco immersiva, che trasporta il pubblico nel tempo e nello spazio.
Dove? Taranto.
Quando? circa 60 anni fa, esattamente 10 aprile 1965.
Come? Con “ILVA Football Club”, liberamente ispirato al romanzo “Ilva Football Club” di F. Colucci e L. D’Alò con Fabio Maniglio, Luca Maniglio, Ermanno Pingitore, Stefano Rocco, Claudia Russo.
Lo spettacolo crea una doppia narrazione - come fossero due storie in parallelo - ma la verità è che la storia è sempre una: la costruzione e il funzionamento dell’acciaieria più grande d'Europa. Da una parte una famiglia di Taranto, appassionatissima di calcio, e dall’altra l’“ILVA Football Club”. Da una parte, la leggendaria squadra formata da 11 operai, che di giorno lavorano e di sera al campetto della città diventano campioni di calcio, e dall’altra la potenza economica dell’ILVA, che più grande della città stessa entra nella vita dei cittadini e diventa la loro migliore amica, e nemica.
Attraverso la metafora sportiva, la ricchezza della scenografia e la verità delle testimonianze, ILVA FOOTBALL CLUB parla di una città sacrificabile: Taranto.
La storia dell’acciaieria s'intreccia alla leggenda di questa piccola squadra nata proprio sotto le ciminiere dell'Ilva.
Sembra che la squadra in qualche modo riesca a qualificarsi ai gironi della Coppa Italia, dove giocano le più grandi squadre della Serie A. E così, tra telecronache rocambolesche e colpi di fortuna all’ultimo minuto, la “Sider Calcio”’ (alias ILVA FOOTBALL CLUB) continua a vincere e a rimanere nel torneo internazionale. Allo stesso modo, l’acciaieria Ilva continua a vincere, e rimane in attività, senza mai fermarsi, senza mai smettere di produrre, senza mai smettere di inquinare.
Un’altra duplicità entra in gioco. La questione dell’acciaieria è molto complessa e grazie alla ricerca profonda e molto dettagliata riportata sul palco riusciamo a capirne i motivi: tutti i testi sono tratti da archivi storici, documentari e dalle interviste fatte a Taranto. La compagnia ha avuto la fortuna di poter lavorare attivamente sul territorio anche grazie all'accoglienza del Teatro Tatà, che è situato proprio nel quartiere Tamburi di Taranto, e alla partecipazione di Pietro Pingitore in qualità documentarista e antropologo visuale.
Quando è stata creata, l’Ilva rappresentava una modernità nel mondo meridionale, un posto di lavoro assicurato - il posto fisso - dove addirittura chi era partito alla volta degli Stati Uniti per cercare fortuna era tornato in Puglia, perché “l’America è qui”. Dopo pochi anni però, l'acciaieria aveva già iniziato a modificare l’ambiente e la salute di chi ci viveva vicino. I fumi rilasciati dall’Ilva sono altamente tossici per chi li respira e soprattutto si depositano nel terreno, rendendo tossici anche gli alimenti prodotti da quella terra, o da chi se ne nutre. Nel 2022 un rapporto dell’ONU definisce “Zone di sacrificio” quei luoghi ritenuti sacrificabili in nome del profitto, del progresso o della produzione di beni di consumo, luoghi in cui vengono sistematicamente scaricate le esternalità negative della produzione.
Con leggerezza e ironia lo spettacolo analizza la storia di oltre 60 anni del centro siderurgico, mostrando come la promessa di progresso e prosperità si siano lentamente trasformate in disillusione, rabbia, prigione e ricatto. Chi vuole che l’Ilva sia chiusa per sempre, per salvaguardare la salute dei cittadini, e chi invece preferisce avere un “posto fisso” e quindi la sicurezza economica per sé stesso e la propria famiglia.
Il teatro di denuncia è una forma molto complicata da portare in scena, ma “ILVA Football Club” ci è riuscito in pieno: questo spettacolo è un ottimo esempio di come il teatro possa essere un mezzo di comunicazione molto forte, che arrivi dritto allo stomaco della gente. Portare uno spettacolo, e mettere su un palco sotto i riflettori una problematica del genere, permette focalizzare l’attenzione su una situazione attuale che non sempre viene vista - o non vuole essere vista.
Campo Teatrale guarda al futuro, ed è così che ormai da anni si afferma nel panorama teatrale milanese, attuando un’attenta ricognizione delle esperienze di nuova drammaturgia portate avanti dagli artisti emergenti e proponendosi come luogo di riflessione e visibilità̀ per la scena contemporanea.
E anche quest’anno non sarà da meno.
La nuova stagione 23/24, inaugurata con il debutto di ILVA FOOTBALL CLUB, proseguirà con il filone di spettacoli legati all’impegno civile e dell’attualità legata al paese, per continuare con le tematiche di persecuzione politica e razziale, del rapporto genitori figli, sul tema della ricerca identitaria, del capitalismo e delle derive della società consumistica, per poi concludersi con il filone della leggerezza, dell’ironia e della follia.
Potete trovare tutti gli spettacoli sul sito di Campo Teatrale, mentre noi ci vediamo a Teatro!
ILVA Football Club
quando il Teatro diventa denuncia