"Vorrei, con la mia pittura, con i miei colori, consegnare al mondo, senza che lo sappia, questa forza d'eternità, questo scatto che dà il pennello mentre distendo un giallo e un verde sulla tela, mentre strappo un angolo di cielo in attesa dell'arrivo della notte completa".
Marco Goldin, Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario ritrovato, Solferino, 2022

Immerso in un’atmosfera pittorica a tratti tangibile e illuminato solo dal chiarore di un lume poggiato sulla piccola scrivania in legno, Marco Goldin, curatore e narratore dello spettacolo Gli ultimi giorni di Van Gogh, ci trasporta negli ultimi momenti di vita del grandissimo Maestro olandese.

Accompagnato dalle lettere che il pittore scrive al fratello Theo e dalle musiche di Franco Battiato, Goldin riesce, in maniera travolgente, a ricostruire la sofferta e appassionata vita di Vincent Van Gogh. Elemento legante e fil rouge dell’intero racconto sono le pagine di diario immaginario che Goldin trae dal suo omonimo libro, edito da Solferino, dentro le quali ipotizza e trascrive i pensieri più profondi del Pittore.

Lo spettacolo viene narrato in terza persona da Goldin seguendo un andamento cronologico dal 1888 al 1890 incontrando, talvolta, flashback o flashforward nella vita di Vincent Van Gogh, viaggiatore, in questi ultimi anni di vita, da Arles, nel sud della Francia a Auvers-sur-Oise a nord di Parigi passando per la capitale francese, dove abitano il fratello Theo, la moglie, Johanna Bonger, e il neonato nipote, e approdando di tanto in tanto, volontariamente o non, in diversi ospedali psichiatrici, primo fra tutti la Maison de Santé di Saint-Paul-de-Mausole, un vecchio convento a Saint-Rémy-de-Provence, nel quale il Maestro rimase un anno.

Ed è proprio in questo periodo che Vincent Van Gogh dipinge e regala al mondo - purtroppo, a sua insaputa - alcune delle opere più importanti della sua produzione artistica, fatte di tormenti, di visioni e di contemplazione dei posti da lui frequentati. Van Gogh si lascia ispirare da tutto ciò che lo circonda, e Marco Goldin, a sua volta, trasferisce su carta, tutti quei pensieri intrinsechi che travolgono il pittore e che ipotizza scavando nel significato delle sue tele.

Il palco teatrale diventa un ambiente flessibile che si plasma e trasforma alle volontà del racconto; gli oggetti di scena si limitano ad elementi semplici del quotidiano: un tavolo e una sedia in legno, un lume, un diario. La spazialità teatrale prende vita grazie ai tre schermi al laser che mostrano le riproduzioni, ad altissima definizione, dei quadri di Van Gogh.

Ad avvolgere e accompagnare il narratore nel suo racconto sono le animazioni video di Alessandro Trettenero e le fotografie di Luca Attili e Fabio Massimo Iaquone, che catturano in un attimo fugace di vita reale tutti quei luoghi che sono stati il tormento e l’ispirazione nelle ultime settimane di vita del Pittore.

“Gli ultimi giorni di Van Gogh” fa parte di un vasto progetto dal medesimo titolo costituito dal romanzo omonimo, dalle cinque puntate che inaugurano il canale podcast e, naturalmente, dagli spettacoli teatrali, che a partire da novembre 2022, sono presentati in tutte le maggiori città italiane.

Quel quaderno un po’ lacero, di pelle verde scura, con dei ricami dorati e il dorso nero - il diario che Marco Goldin immagina scritto da Van Gogh - diventa, quindi, quell’elemento grazie al quale il narratore riesce a scavalcare la dimensione immobile dei dipinti del Maestro, attraverso le sue parole, i suoi pensieri e i suoi occhi.

Durata: 90 minuti senza intervallo
Produzione: IMARTS (International Music and Arts)
Regia: Marco Goldin
Autore: Marco Goldin
Protagonista: Marco Goldin
Musica: Franco Battiato
Riprese in Olanda, Francia e Belgio: Luca Attili e Fabio Massimo Iaquone
Montaggio e animazioni video: Alessandro Trettenero
Numero atti: 1
Anno di produzione: 2023
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