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R.A.P. Requiem Al Poeta
Siamo forse sbagli, al momento sbagliato?
   28 Giu 2023   |     Redazione   |     Laura Casella   |     permalink   |      commenti
Al giorno d’oggi ci sono così tante forme d’arte che prevedono la combinazione e il dialogo di ambiti anche completamente diversi tra loro che è impossibile conoscerle tutte, ma è sicuramente curioso poterle scoprire nel momento in cui si presenta l’occasione.

Una di queste occasioni è stata mercoledì 21 giugno, sul terrazzo di Isolacasateatro, dove due giovani ragazzi Pouria Jashn Tirgan (drammaturgia e regia) ed Emanuele Fantini (produttore musiche), hanno presentato al pubblico R.A.P. : Requiem al Poeta.

Incappucciati e vestiti con una tuta bianca, uno di fronte all’altro, aspettano in silenzio. Quando anche l’ultimo spettatore trova posto sui gradini di questa insolita location, i protagonisti iniziano la loro esibizione, si avvicinano, prendono in mano il microfono e, attraverso versi in rima, danno voce ai personaggi di questo spettacolo in un dialogo tra loro, con il pubblico, con le diverse generazioni, con la società, con i politici e tanti altri individui..tanto poi quello che risulta essere, è un flusso di coscienza espresso ad alta voce, urlato, gridato, sputato fuori dalla mente e dai polmoni poichè non riesce più ad essere contenuto all’interno del proprio corpo.

I due attori, che si alternano armonicamente, completandosi spesso le frasi, sembrano infatti essere due lati della stessa persona: si distingue molto bene la parte più impulsiva e iraconda da quella che al contrario cerca di alleviare la gravità della situazione e abbassare la fiamma scoppiettante del compagno.

Ad accompagnare queste parole ci sono pochi ma simbolici oggetti di scena ed una base musicale che viene gestita e sincronizzata alla recitazione direttamente dai due ragazzi. Quest’ultimo aspetto aiuta a connotare il tipo di messa in scena adottato, che viene così identificato con il nome di “Slam Poetry”, nel quale la poesia composta da versi e figure retoriche viene abbinata alla musica Rap. Il rimando a questo genere è dato anche dalle iniziali delle parole del titolo che compongono appunto la parola R.A.P.

I temi affrontati sono molteplici e non sempre direttamente collegati: la natura e lo sfruttamento delle risorse, i confini, la guerra, la precarietà dei giovani, l’eredità della famiglia contemporanea. Il filo connettore diventa quell’empatia calamitica che si sviluppa nei confronti dei protagonisti che stanno esprimendo a voce alta cosa c’è che li tormenta, che cosa li fa sentire uno “sbaglio al momento sbagliato”.

Il luogo scelto per interpretare questo spettacolo non poteva che essere la perfetta cornice di quanto esibito: sul terrazzo di Isolacasateatro, infatti, ci si trova proprio nel centro di un cortile tipico dei palazzi di ringhiera popolari. Gli inquilini che si affacciano alle finestre degli appartamenti circostanti, accentuano l’umiltà delle parole espresse da delle persone che cercano di farsi sentire nonostante la debolezza della loro posizione.

Uno spettacolo innovativo, ricco di emozioni sia da parte di chi recita che da quella di chi assiste. Uno spettacolo che ha come obiettivo non solo quello di stimolare certe riflessioni, ma anche quello di avvicinare il mondo del rap alla poesia, e gli apprezzamenti del pubblico ne hanno confermato la riuscita!

Se vi siete persi questo primo appuntamento, nessun timore!
Pouria ed Emanuele si stanno organizzando per replicare l’esibizione e diffondere questo loro format a cui credono tanto.

Confermata è la data dell'11 luglio a Casa Cervi (Reggio Emilia), proseguiranno poi il loro tour ancora in fase di definizione. L'unico suggerimento è quindi quello di rimanere aggiornate e aggiornati!
grido, isolacasateatro, poesia, rap, salmpoetry