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"Anatomia comparata"
una festa per il mio amore.
   17 Apr 2023   |     Redazione   |     Arianna Mosconi   |     permalink   |      commenti
Al Teatro Elfo Puccini torna "Anatomia comparata - una festa per il mio amore": spettacolo ospitato dalla Sala Fassbinder, rimarrà in scena fino al 30 aprile.

Il testo e regia sono di Nicola Russo e le protagoniste sono Elena (Elena Russo Arman) e Diane (Marit Nissen).
Le due donne, innamorate, si rincontrano dopo molti anni e rievocano il passato con nostalgia. Si tratta dunque di un racconto nel racconto: con il potere evocativo della parola le attrici si trasformano in narratrici di una storia avvincente e romantica. L’atmosfera è lenta, sospesa, soffusa e soprattutto poetica. Il passato viene deformato dal trascorrere del tempo e riportato alla luce con dolcezza e serenità.

La piece, diretta da Nicola Russo, aveva già debuttato nel giugno 2021. Anche la storia, naturalmente, è immutata: le due donne in scena si raccontano e raccontano la loro relazione al pubblico senza segreti, senza veli e senza rimorsi.
Lo spettacolo si trasforma pian piano in un’immersione nei sentimenti e nelle emozioni più intime delle due amanti, travolgendoci come un'onda, piena di ricordi. Eh sì, ricordi, perché dopo qualche indizio sparso durante la storia, si svela che ormai Diane non c'è più e quel che rimane di lei sono le memorie di Elena, che continua a parlarci, ridere con lei, abbracciarla e amarla.

«Come possiamo raccontare un grande amore che non c’è più?» da questa domanda è partito l’autore. «Elena e Diane si sono amate. Diane non c’è più. Elena oggi compie 50 anni e dopo molto tempo si incontrano di nuovo. Insieme ricordano e si raccontano il loro amore. Di cosa hanno parlato la prima volta? E l’ultima? In un gioco a due ripercorrono i momenti vissuti insieme mettendo in pausa, riavvolgendo e rimontando ciò che ricordano per fare i conti con il passato. Due donne raccontano il loro amore sopravvissuto a mille prove una su tutte quella del tempo che passa».

Le tematiche del racconto, del narrare una storia per farla rivivere alle protagoniste e al pubblico, sono sviluppate attraverso il Teatro di Parola, di cui Pasolini fu un grandissimo portavoce.
In questa tipologia di scrittura, il teatro si esprime soprattutto con la parola - ovviamente. Il Teatro di Parola è rivolto a chi vuole capire l'essenza del teatro stesso, la profondità e l'importanza che ha ogni singola battuta all'interno dell'opera. Questo teatro è considerato come un “rito culturale” in cui partecipano in modo attivo sia l’attore, corresponsabile dell’invenzione teatrale, sia lo spettatore, dotato di spirito critico e con la volontà di comprendere la parola in quanto tale. Come scenografia infatti non abbiamo che una parete interna di una casa - come fossi un corridoio - con un appendiabiti, porte sulle altre stanze e qualche abito: minimale e più che sufficiente.

Per tutti i dettagli sullo spettacolo potete consultare il sito del Teatro Elfo Puccini, mentre noi... ci vediamo a Teatro!
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