‘Ladonnaseduta’ è una performance teatrale diretta da Claudio Orlandini, ispirata al fumetto di Copi (Raúl Damonte Botana). Una sedia al centro del palco e tre attori, che si muovono incessantemente, sotto le vesti di personaggi surreali, sulla scena, tra tre pannelli che ricordano i quadri vuoti di un fumetto e che riflettono le ombre delle vite dei personaggi.
Una realtà raccontata attraverso gli occhi della donna seduta, che incarna i sogni repressi dell’essere umano, l’impossibilità di esprimersi, la difficoltà di vivere liberamente una vita ormai andata. La donna seduta è una donna che lotta alla ricerca del proprio Sé, aspetta, si sofferma a osservare ciò che le succede attorno ed entra in conversazioni alquanto bizzarre e surreali con vari personaggi: un pollo impaurito, un topo maltrattato, una lumaca afefobica, una suora, un serpente, che incarnano vizi e virtù della società.
Attraverso grande comicità e ironia, con un qualcosa di alquanto osé, i personaggi si muovono sulla scena attraversando azioni ripetitive, dialoghi inusuali e ricreando un’atmosfera in cui il non-sense diventa unica certezza e dove la capacità di comunicare cade in un abisso di estremizzazione e deformazione. Battute e gesti ripetuti come se il senso proprio della vita andasse ricercato in questa alienante frammentarietà e libera associazione di parole, immagini, colori e suoni estranianti.
La donna seduta, emblema della paura e della stanchezza umana, barcolla tra lo sfinimento e la rassegnazione, su una sedia, in quel non-luogo in cui è l’unica testimone di fatti che accadono intorno a lei senza alcuna apparente logicità.
Sul palco si vede alternarsi continuamente il tragico e il comico, silenzi profondi e risate esagerate senza alcun filo logico: è lo specchio di una vita assurda di personaggi che vagano in una pesante solitudine esistenziale.
La rilettura di Orlandini attinge ad altre opere di Copi, e propone sulla scena un teatro dell’assurdo in cui l’attesa è colma di speranza che si rivela vana.
Tutto può accadere, in un mondo in cui l’anarchia regna sovrana; alla fine Copi compare in vesti da serpente, cambia pelle, e indossa un abito provocante: è l’unico a provare pietà per la sua donna, promettendogli un mantello per proteggerla al caldo. La donna, malgrado la sua sofferenza e nostalgia, nonostante l’immensa voglia di alzarsi e ballare liberamente, ritornando ad amare se stessa e l’altro, si alza distinte volte senza mai sentirsi bene da quell’altro punto di vista, ormai scomodo, spaventoso e insicuro, allora si risiede: non può farsi illusioni, non può aspirare a nient’altro, quello è il suo destino.
Adattamento drammaturgico e regia: Claudio Orlandini
con Umberto Banti, Michele Clementelli, Marco Oliva
Scene e costumi Anna Bertolotti
Aiuto costumista Andrea Luvrano
Luci Fausto Bonvini
Trucco Beatrice Cammarata
Musiche Gipo Gurrado
Produzione Comteatro
DOVE
Teatro Litta, Corso Magenta 24
DATE
Dal 13 al 16 Aprile
giovedì/sabato ore 20.30 – domenica ore 16.30
durata: 80’ minuti
BIGLIETTI:
intero € 25,00 – convenzioni € 20,00 – ridotto arcobaleno (per chi porta in cassa un oggetto arcobaleno € 20,00 – under 30 e over 65 € 15,00 – ridotto bicicletta € 15,00 – scuole di teatro e università € 15,00 – ridotto DVA € 12,50 – scuole di teatro MTM, Paolo Grassi, Piccolo Teatro € 10,00 – tagliando Esselunga di colore ROSSO – diritti di prevendita € 1,80
info e prenotazioni [email protected] – 0286454545
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