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La dolce ala della giovinezza
quanto conta davvero la fama?
   27 Mar 2023   |     Redazione   |     Arianna Mosconi   |     permalink   |      commenti
A Teatro Manzoni arriva uno spettacolo che racconta come sia - o come potrebbe essere - la vita degli attori stessi.
"La dolce ala della giovinezza" di Tennessee Williams, con raduzione Masolino d’Amico, ci mostra uno scorcio di due attori, anche se in momenti molto diversi della loro vita, rivelano quanto i loro ardente desiderio di fama li distrugga entambi.

Alexandra, interpretata da un magnifica Elena Sofia Ricci è una star del cinema. La sua carriera sembra essere ormai finita e lei si nasconde ditro i vizzi, diventando alcolizzata e depressa. La scena si apre in un albergo di lusso: Alexandra, registrata sotto falso nome, è in fuga dal presunto insuccesso del suo ultimo film, e cerca un rimedio alla solitudine nelle braccia di un gigolò, giovane e bello. Lui, alias Gabriele Anagni, è un attore fallito - o meglio - che non è mai riuscito davvero ad arrivare ad esserlo.

I personaggi di Williams sono portati al limite del delirio, sul bordo dell’abisso, sovvertendo genialmente il destino della nostra eroina. In modo magistrale combina leggerezza, autodistruzione, violazione, abbandono, caduta e riscatto in una corsa senza pause, un crescendo che lascia senza respiro. Più la storia va avanti, più si scoprono scheletri nell'armandio di entrambi i due protagonista, con una rivelazione struggente sul finale che ci rivela chi sia davvero questo gigolò.

La fama è la tematica protagonista: cosa si è disposti a fare per arrivare alle luci della ribalta? E chi si è disposti a sacrificare? Ancora più sconvolgente è forse la risposta a "Cosa lascia poi la fama, una volta che la si è ottenuta e poi persa", visto che una volta ottenuta sembra non bastare mai e appena inizia a mancare sembra portarsi tutto via con sé.

Una menzione speciale va alla bravura di Elena Sofia Ricci che, come in tantissimi suoi lavori, sa trasmettere passione, emozione e stupore nello/a spettatore/spettatrice, che non può rimanere che a bocca aperta ogni qual volta c'è una sua battuta. La sua interpretazione permette di immergersi in una vicenda contorta e a tratti quasi disturbante, dove tutto è nebuloso e non chiaro, e dove sempre che nessuno si possa fidare di nessuno.

Per ulteriori informazioni potete consultare il sito del Teatro Manzoni, mentre noi... ci vediamo a Teatro!
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