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Alcesti: è ancora buio?
il sacrificio come protagonista della tragedia greca
   01 Mar 2023   |     Redazione   |     Arianna Mosconi   |     permalink   |      commenti
Un'ora ci è concessa al Teatro Franco Parenti per entrare nel mondo di "Alcesti: è ancora buio", uno spettacolo che si volta verso il teatrale passato dell'antica Grecia, ma che guarda invece al 2023.

Lo spettacolo, che è di produzione Teatro Franco Parenti, è scritto da Viola Lucio, con regia Zoe Pernici. In scena c'è solo lei, l' "Alcesti dei giorni nostri", alias Serena Ferraiuolo, che per i 60 minuti in scena non fa perdere una battura, un movimento - o uno spaghetto mangiato - agli spettatori e spettatrici.

Parliamo di spaghetti perché in scena con la protagonista non c'è altro che una tavola apparecchiata con un bel piatto di spaghetti al pomodoro fumante. Piatto che verrà divorato da Alcesti con la stessa foga con cui ci narra le sue sventure. Solo noi ha ormai: il pubblico. In realtà anche il pubblico è un personaggio, perché l'interlocutore con cui lei vorrebbe parlare è un avvocato. E' per "colpa" di tale avvocato se lei ora sta per morire: è lui che ha scoperto il cavillo burocratico per cui si è deciso che lei si sacrificherà per il marito.
E' qui che troviamo la connessione con il passato: Alcesti è una donna condannata a morte, e nella sua ultima notte sfoga tutta la sua ira contro "il sistema" che ha permesso che la situazione degenerasse fino a quel punto. Inoltre, la sua condanna -ma anche la sua vita - si rivela essere completamente dipendente da dalla vita del marito - come era stato per l'Alcesti di Euripide.

Il punto chiave di tutta l'opera è il sacrificio. Il sacrificio di una vita, il sacrificio di un matrimonio e per assurdo il sacrificio della morte: ma è (o fu) davvero necessario? Quanto peso hanno due vite, ha senso paragonarle e poterle in qualche modo scambiarne uno per l'altra? Beh, queste domande emergevano già intorno al V secolo a.C. e nonostante ciò ancora sono domande aperte, senza una vera e chiara risposta.

Lo so, lo so che pensate che ormai ogni volta che vi scriviamo di teatro greco parliamo sempre di attualità, di come il passato e il presente possano sovrapporsi e utilizzare le stesse domande, gli stessi esempi per mettere in difficoltà la morale del pubblico, ma dopo aver visto questo spettacolo potete davvero affermare che questa connessione non esista?

Mentre ci pensate, o mentre cercate altre informazioni sul sito del Teatro Franco Parenti, noi... vi aspettiamo a Teatro!
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