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Very Long Song Artist

Very Long Song Title

FRATERNITE'
Conte fantastique
   28 Gen 2023   |     Redazione   |     Arianna Mosconi   |     permalink   |      commenti
Abbiamo vissuto un'eclissi, uno spazio tempo distorto, un'umanità spaccata e divisa a metà.
E non ci siamo mossi dalla poltrona.

Dal 26 al 28 gennaio al Teatro Strehler va in scena "FRATERNITÉ, Conte fantastique", nel suo debutto in Italia: debutto che non potevamo assolutamente perderci.

La scena è focalizzata sull'accoglienza e assistenza nei “Centri di cura e consolazione”, dove gente che parla lingue diverse e appartiene a culture differenti può andare per lavorare, cercare aiuto e conforto per ciò che gli è capitato. La grande catastrofe ha colpito l'intero pianeta, e nessuno sa come sia successo, o come tornare indietro.

Un'eclissi di sole, nel momento esatto in cui passa e crea buio in pieno giorno, cambia le sorti dell'umanità e ne fa [/i]scomparire la metà. Letteralmente.
I [i]rimasti
sono sotto shock, sconvolti, ma non vogliono dimenticare nemmeno una persona cara che gli è stata sottratta. Provano quindi a trovare un modo di sopravvivere nella depressione che sta dilagando e soprattutto predire con più accuratezza possibile quando sarà la prossima eclissi.
Ma una nuova eclissi non si può prevedere, perché sembra non ci sarà più.
Questa depressione, ormai palpabile, dell'umanità ha fatto diminuire la frequenza del battito cardiaco medio di tutta la popolazione: in qualche modo, questa condizione ha fatto sì che diminuisse anche la velocità dei movimenti dei pianeti, bloccando così il movimento cosmico universale.

Il merito di questo universo distopico va a Caroline Guiela Nguyen, artista associata del Piccolo e futura direttrice del Théâtre National de Strasbourg, tra le più incisive voci del teatro europeo contemporaneo. Caroline Guiela Nguyen affida il racconto a una compagnia composta da attrici e attori professionisti e non. Lo spunto fantastico è il pretesto per raccontare le vite sospese di quanti ignorano il destino dei propri cari, sorte comune ai migranti, ai profughi, alle vittime delle infinite guerre che infiammano il pianeta.

La "fraternità" a cui tende lo spettacolo è solo la conclusione di un vortice immenso di emozioni. Ogni dolore, sentimento negativo o di speranza di tutti personaggi sul palco viene proiettato direttamente nel cuore degli spettatori, come se facessimo tutti parte della stessa comunità e come se - anche noi pubblico - avessimo perso i nostri cari.

Una delle più belle esperienze che il teatro può regalare è prendere lo spettatore e farlo scivolare in un'altra realtà senza che nemmeno se ne accorga: questo spettacolo ne è un riuscitissimo esempio.

Per altre informazioni e curiosità potete consultare il sito del Piccolo Teatro, mentre noi... Ci vediamo a Teatro!
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