Il Piccolo Teatro Grassi di Milano presenta nella sua ricchissima stagione uno dei più famosi classici della letteratura italiana: "Il barone rampante", di Italo Calvino con adattamento e regia Riccardo Frati e scene Guia Buzzi.

Il Barone Rampante, tipico romanzo della letteratura italiana studiato a scuola. Questo giustifica la fila davanti all’entrata del teatro composta da gruppetti di giovani adulti che, nella loro spensieratezza, vengono così accompagnati ad un modello di apprendimento complementare. Se questo era il pensiero che poteva sorgere prima dello spettacolo, ciò ogni spettatore apprezza uscendo dalla sala è sicuramente relativo alla sceneggiatura.

Impossibile non notare quanto studio e cura ci siano stati in fase di progettazione e quanta coordinazione in quella esecuzione per quanto riguarda ciascun elemento che appare sul palcoscenico o che viene calato dall’alto. Scale, tende, altalene, carretti e altri oggetti di scena alternano frequentemente il loro posizionamento, regalando una fluida dinamicità alla rappresentazione.

Tutte queste architetture ambulanti e/o sospese, appositamente escogitate per rendere al meglio la trama del famosissimo racconto, accompagnano il protagonista, Cosimo di Rondò, un giovane barone che, per ribellarsi ad una punizione impostagli dalla famiglia, decide di rifugiarsi sopra gli alberi e di non mettere più piede a terra.

Una forte presa di posizione che diventa presto un criterio di vita autoimposto. Ammirevole è infatti la determinazione con la quale il giovane non si fa dissuadere nemmeno dalla donna che ha tanto amato fin da quando era un fanciullo, continuando così a condurre la sua vita “sopraelevata”. Nonostante questo suo distacco, Cosimo rimane sempre strettamente connesso a ciò che accade sulla terra grazie alla collaborazione di aiutanti speciali; in particolare quella del fratello Biagio, nonchè narratore della storia che, a ritroso, racconta e rivive con nostalgia tutti gli avvenimenti più salienti del passato del protagonista.

La moltitudine dei personaggi interpretati ci permette di ammirare gli splendidi i costumi di scena, creati con la stessa minuzia dedicata alla sceneggiatura: articolati e dettagliati con grande gusto e precisione.

Una scena che lascia sospesi i suoi interpreti e anche gli spettatori, che tra un salto e l'altro tra i rami della foresta di Rondo' rimangono affascinati dal grande classico che prende vita, dal vivo!

Potete trovare tutte le altre informazioni sul sito delPiccolo Teatro, mentre noi... ci vediamo a Teatro!

Questa recensione è stata scritta in collaborazione con Laura Casella e Arianna Mosconi.