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Buoni a Nulla
Questo spazio può essere tuo.
   15 Dic 2022   |     Redazione   |     Laura Casella   |     permalink   |      commenti
Fino al 22 Dicembre il Teatro Franco Parenti mette in scena “Buoni a Nulla”, uno spettacolo con testo e regia di Lorenzo Ponte che affronta il tema delle persone senza tetto partendo proprio da fatti e situazioni accadute nella città di Milano in questi ultimi mesi.

La narrazione della storia si alterna tra tre protagonisti che, a turno, prendono la parola per descrivere come ciascuno di essi viva la tematica di non avere un luogo che possano definire la loro casa, probabilmente collegandola alla sensazione di non aver ancora trovato il loro posto nel modo, se non il senso della loro esistenza (e per questo, buoni a nulla).

Impariamo quindi a conoscere una giovane giornalista, che, trasferita a Milano per inseguire il suo sogno professionale, cerca di esplorare e raccontare tematiche sociali, in particolare il fenomeno dei “senza dimora” che si trovano nei pressi delle stazioni metropolitane o ferroviarie.

Entriamo poi nella vita di Achille Rossetti, universitario della facoltà di economia ad un passo dalla laurea il quale però, non si è ancora interrogato abbastanza sul suo futuro e sta seguendo un percorso disegnato dai suoi genitori.

Infine interagiamo con un ultimo personaggio, uno di quelli che sembran vivere proprio per strada perché un luogo chiuso dove stare non lo ha voluto o saputo tenere. Quest’uomo, con la sua stravagante energia, coinvolge il pubblico con domande a primo impatto banali, ma che, interpretate con quel tono e senso dell’umorismo tipico del carattere parlante, innescano nello spettatore una riflessione meno superficiale.

Tre racconti che partono separati, approfondiscono emozioni e difficoltà e si incastrano sempre di più tra loro nello svolgimento della trama fino ad incontrarsi e scontrarsi sia fisicamente che verbalmente.

La recitazione vortica attorno ai diversi spazi delineati sul palcoscenico tramite oggetti identificativi di vari luoghi come una casa, una strada o una fermata di un mezzo di trasporto. Le parole ed i gesti si coordinano in una coreografia che rende coese vicende apparentemente distanti, senza lasciare spazio ad una linearità o ad un respiro. Entusiasmante come la scena iniziale sia poi quella finale, come a chiusura di un cerchio o di una bolla che se non viene scoppiata, volerà via come se nulla fosse accaduto.

“Buoni a nulla” è una rappresentazione attuale e densa, il pubblico viene invitato a rimettere in ordine certi elementi per capire che posizione prendere di fronte alla problematica descritta. Per un’ora e venti i protagonisti ci hanno gridato aiuto in maniera disperata, ricevendo in cambio solo sguardi impotenti.
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