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L'angelo della Storia
Il racconto delle storie nascoste
   26 Ott 2022   |     Redazione   |     Amina Marino   |     permalink   |      commenti
Sabato 22 ottobre siamo stati invitati a vedere al Piccolo teatro Grassi L’ Angelo della storia, uno spettacolo della compagnia teatrale Sotterraneo, scritto da Daniele Villa, diretto da Sara Bonaventura, Claudio Cirri e Daniele Villa.

Attraverso l’arte del teatro lo spettacolo racconta episodi storicamente distanti tra loro, uniti da quella tela di narrazioni, ideologie e miti che compone la materia di cui è fatta la storia.
Questi episodi vengono narrati in risonanza col presente, componendo una mappa di istanti sospesi e momenti fatali di persone illustre o sconosciute.

Seduti in sala, davanti alla rappresentazione i 5 bravissimi attori ci portano a riflettere sul vero significato della storia e su ciò che noi consideriamo tale: i fatti narrati, che fuori dalla sala e con un occhio generale sulla storia potevano apparire insignificanti ai nostri occhi, diventano improvvisamente importanti come agli occhi di coloro che ne sono stati protagonisti e per i quali hanno cambiato il corso della vita.

Personalmente ho trovato la narrazione fluida e divertente, in grado di coinvolgere il pubblico e proiettandolo all’intendo delle storie che ha voluto raccontare, rendendolo anche direttamente partecipe attraverso domande e azioni ma senza mai interrompere il serratissimo ritmo della scena.

Gli attori (Lorenza Guerrini, Daniele Pennati, Giulio Santorini, Sara Bonaventura e Claudio Cirri) sono stati in grado di raccontare anche vicende drammatiche con ironia e leggerezza senza appesantire troppo il senso della narrazione, rivelandosi anche degli ottimi ballerini, mimi e cantanti, permettendo al pubblico di visualizzare gli episodi in modo molto vivido grazie alla loro recitazione altamente fisica.

L’Intreccio delle diverse storie fa il modo che queste si confondano mescolandosi le une alle altre: questo ricrea il senso di “non-protagonismo” che questi episodi hanno rispetto alla storia convenzionale ma d’altro canto non sempre era una cosa positiva in quanto ogni tanto portava a perdere il senso dell’intera narrazione proprio sul palco che si proponeva di renderle protagoniste. Alcune storie narrate parevano non aver nessun senso messe in contrapposizione con le altre e apparivano quasi come superflue e fuori luogo togliendo rilevanza a quelle più interessanti. Forse però è un’impressione e una scelta personale quali sono le storie più “interessanti”, il pubblico in effetti sembrava reagire in modo molto variegato agli aneddoti: mi sono trovata spesso spaesata nel notare che una fetta ben definita di pubblico trovasse esilaranti episodi che a me non suscitavano particolare interesse o viceversa vederla poco reattiva davanti ad momenti per altri interessanti ed emozionanti.

Lo spettacolo è stato in scena al Piccolo Teatro Grassi per soli due giorni il 22 e 23 ottobre: ci auguriamo che siate stati a vederlo come suggerito dalle nostre stories, altrimenti non ci resta che aspettare una nuova rappresentazione. Noi saremo lì in prima fila.



Immagine di copertina di Giulia di Vitantonio, courtesy Inteatro festival
milano teatro, piccoloteatro, storia