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Anna dei Miracoli
la forza della comunicazione del Teatro
   13 Mag 2022   |     Redazione   |     Arianna Mosconi   |     permalink   |      commenti
Siamo andati a vedere uno spettacolo molto famoso, che nasce nel mondo cinematografico 1962, e continua ad essere attuale ed arrivare al pubblico, qualsiasi rappresentazione si scelga. Sul palco del Teatro Franco Parenti è arrivato “Anna dei Miracoli”, di William Gibson, che rimarrà in scena fino al 22 maggio.

Abbiamo avuto il piacere di vedere quest’opera a teatro grazie a Emanuela Giordano, che si è occupata dell’adattamento e della regia. La forza di questo spettacolo non è solamente nella tematica principale, ma riguarda anche il modo con cui essa viene raccontata.
La scena si apre sulla sala da pranzo in casa di una qualisasi famiglia americana degli anni ‘60. Subito dopo però, si intuisce che non è una famiglia come tutte le altre. La primogenita, Helen (ovvero Anna Mallamaci), è una ragazzina molto vivace ma disabile: essa infatti, in seguito a una malattia non ben definita quando era neonata, diventò cieca e sordo-muta. I genitori non riescono a comunicare con lei, ne a insegnarli a vivere nella società. La madre (Laura Nardi), stremata dai continui tentativi di cure senza successo da parte di medici e dottori, trova finalmente chi la può aiutare davvero. E’ qui che entra in scena la protagonista della vicenda, ovvero Anna (Mascia Musy): un’insegnante che, vivendo in un organotrofio, ha conosciuto e aiutato molte persone con disanbilità.

Il nodo della vicenda sta proprio nel rapporto che Anna riesce ad istaurare con Helen - ed è già spiegato nel lavoro che Anna fa quotidianamente. L'approccio di Anna è fondamentale: la tutrice non vuole limitarsi ad “addomesticare” la piccola Helen, a cui nessuno ha mai detto “No”, ma il suo scopo è quello di creare un mezzo di comunicazione tra Helen e il mondo esterno, per farla integrare e vivere nella società, provando a superare più limiti possibili nonostante la sua condizione.

La forza del teatro permette di coinvolgere, sentire e quasi partecipare alle lezioni tra Anna ed Helen, vivendo momento dopo momento tutte le difficoltà che Helen deve affrontare e provando a raggiungere la pazienza che Anna dimostra sia con la bimba, sia con il padre (Fabrizio Coniglio). Questo avviene non perchè il testo si basi su sentimentalismi o voglia provocare pena oltre la quarta parete, ma grazie all’interpretazione e alle doti teatrali dei 4 personaggi, accompagnati da un testo molto toccante.

La narrazione è ispirata alla storia vera della sordocieca Helen Keller, che nella realtà riuscirà ad imparare a parlare, leggere, studiare e avere una vita autonoma, diventando poi avvocato. La scena teatrale si ferma molto prima, quando i progressi dimostrati da Helen grazie ad Anna riesco a convincere anche dello scettico padre. La conclusione lascia intendere che “il Miracolo di Anna” davvero si potrà realizzare.

La bravura e la tecnica teatrale, miscelata con le emozioni delle storie raccontate dal vivo in teatro, permettono di essere trasportati ben lontani dalla poltrona rossa, e arrivare dentro le narrazione pur stando fermi immobili. E’ questo che avviene durante i 90 minuti di spettacolo al Teatro Parenti.

Se siete curiori e avete bisogno di in più informazioni, potete trovarle qui: teatrofrancoparenti.it/spettacolo/anna-dei-miracoli/ o direttamente vedere e provare voi stessi queste emozioni, fino al 22 maggio.

Ci vediamo a Teatro!
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