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Cuando pases sobre mi tumba
- Festival "Presente Indicativo" pt. 2
   13 Mag 2022   |     Redazione   |     Arianna Mosconi   |     permalink   |      commenti
E’ finalmente iniziato il Festival Presente Indicativo, che vedrà ospitare 25 diversi spettacoli in 31 giorni nelle varie sale del PiccoloTeatro e altri luoghi milanesi.
Il secondo spettacolo a cui abbiamo avuto il piacere di assistere è “Cuando pases sobre mi tumba” al Teatro Grassi, altra opera di Segio Blanco, al suo primo debutto!
Come anche per “El Bramido de Düsseldorf” (leggi dello spettacolo qui: https://www.poliradio.it/news/624/%E2%80%9Cel-bramido-de-d%C3%BCsseldorf%E2%80%9D ), lo spettacolo è in spagnolo, sottotitolato sia in lingua inglese che italiana. ANche questa volta, Blanco fa centro al 100% - e ci ha lasciati a bocca aperta, di nuovo!

Come in molte sue opere, nello spettacolo si susseguono tematiche profonde, emblematiche, e molto molto complesse: morte, autofinzione, arte, sessualità e rapporto con il trascendente sono al centro dei testo di Sergio Blanco.
Una sua caratteristica è quella di far narrarre agli attori la scena stessa, mentre si sta svolgendo: la funzione del teatrante quindi non è solo di interpretazione, ma l’attore diventa narratore interno ed esterno, con un continuo scambio di prospettiva durante tutta la durata dello spettacolo. Inoltre, “Sergio Blanco” personaggio è il protagonista delle vicende dei suoi testi, vicende - come ora scopriremo - tutt’altro che banali.

In “Cuando pases sobre mi tumba” i tre attori in scena subito si dichiarano morti, spiegando anche il modo in cui è avvenuto il loro trapasso. Essi insieme, ripercorrono durante lo spettacolo i giorni precedenti alla morte del protagonista, sempre Segio Blanco, interpretato questa volta da Sebastián Serantes. Ritroviamo poi Gustavo Saffores - sempre eccezionale - nei panni di un medico svizzero che, insieme al ragazzo ricoverano in un clinica psichiatrica a Londra, interpretato da Felipe Ipar, permettono di ricreare le ultime azioni di Sergio e mostrarle sul palco.

Si intuisce quindi che il tema della morte è preponderante: insieme ad essa però ci sono anche la passione, il desiderio e l’erotismo, ed è la concatenazione tra esse che sorprende lo spettatore e rende unica la vicenda. Che cosa unisce i tre personaggi, loscrittore a Parigi, il dottore a Ginevra e il giovane a Londra?
Ecco qui svelata in poche righe la trama. Lo scrittore ha pianificato il suo suicidio assistito in una clinica di lusso sulle rive del lago di Ginevra, dovre incontrerà il dottor Godwin, incaricato di accompagnarlo al suicidio. I due avranno diversi incontri prima di giugnere al fatidico “lunedì”, e non sembra emergere mai un motivo per cui Sergio abbia preso questa decisione così perentoria. Quello che il dottore non sa è che lo scrittore sta disponendo di concedere il suo cadavere proprio al giovane, che si trova internato nell’ospedale psichiatrico londinese poichè necrofilo.

Gli impulsi passionali, che permettono di sentirsi “vivi”, vengono quindi parallelamente confrontati con la morte, mostrando come essi siano effettivamente inseparabili da qualsiasi esperienza di vita. Il tema della necrofilia è eticamente complesso, con chiare inflessioni negative, ma nell’opera Sergio lo affronta con totale serenità e consapevolezza delle sue scelte. Non viene espresso nessun giudizione nè riflessione sulle teatiche del suicidio o della necrofilia, ma vengono semplicemnete narrate durante la storia con naturalezza e semplicità. Infatti, la domanda che lo scrittore si pone è al centro della logica della drammaturgia: “a chi appartiene un cadavere?”- quesito che fin dalla tragedia greca è stato costantemente al centro del teatro.

Un intreccio così particolare non poteva che essere scritto in maniera ugualmente stra-ordinaria. L’autore rivela che «Ogni mattina mi svegliavo all’alba e impiegavo circa mezz’ora a preparare l’inchiostro, perché vi diluivo del sangue liofilizzato, poi mi sedevo al tavolo a scrivere per le sette ore successive. È stata un’esperienza un po’ estenuante, intensa, ma affascinante. Non avrei potuto scrivere quest’opera in nessun altro modo: i processi di scrittura hanno molto a che fare con l’argomento. Cuando pases sobre mi tumba è un testo che tratta temi così carnali che potevo scriverlo solo col sangue».

Per saperne di più sullo spettacolo e il festival a cui a partecipato potete informarvi qui:
https://www.piccoloteatro.org/it/2021-2022/cuando-pases-sobre-mi-tumba
e conoscere ogni particolore di questo nuovo, unico e davvero originale opera d’arte!


Ci vediamo a Teatro!
drammaturgia, novita, spagnolo, suicidio, teatro