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“El Bramido de Düsseldorf”
- Festival "Presente Indicativo" pt. 1
   12 Mag 2022   |     Redazione   |     Arianna Mosconi   |     permalink   |      commenti
E’ finalmente iniziato il Festival Presente Indicativo, che vedrà ospitare 25 diversi spettacoli in 31 giorni nelle varie sale del PiccoloTeatro e altri luoghi milanesi.
Il primo spettacolo a cui abbiamo avuto il piacere di assistere è “El Bramido de Düsseldorf” al Teatro Grassi - ed è stato un inizio decisamente ad effetto! Come si intuisce dal titolo, lo spettacolo è, ed è stato interpretato, interamente in spagnolo, vista la nazionalità del suo scrittore e regista Sergio Blanco. L’opera, come il talento del suo proprietario, è a dir poco sconvolgente - e ci ha lasciati a bocca aperta.

Come in molte sue opere, nello spettacolo si susseguono tematiche profonde, emblematiche, e molto molto complesse: morte, autofinzione, arte, sessualità e rapporto con il trascendente sono al centro dei testi di Sergio Blanco.
Una sua caratteristica è quella di far narrarre agli attori la scena stessa, mentre si sta svolgendo: la funzione del teatrante quindi non è solo di interpretazione, ma l’attore diventa narratore interno ed esterno, con un continuo scambio di prospettiva durante tutta la durata dello spettacolo. Inoltre, “Sergio Blanco” personaggio è il protagonista delle vicende, vicende - come ora scopriremo - tutt’altro che banali.

Prendiamo proprio il caso de “El Bramido de Düsseldorf”. Nella vicenda, la storia di fondo vede lo scrittore recarsi a Düsseldorf insieme al padre, che però, proprio durante la loro permanenza in Germania, viene colpito da molteplici infarti. Il padre purtroppo morirà a Düsseldorf - ma vi assicuro che non sto spoilerando nulla. Il destino del padre infatti viene subito svelato nei primi minuti dello spettacolo, tantè che Sergio, interpretato in modo impeccabile da Gustavo Saffores, vuole raccontare al pubblico la morte del padre proprio con suo padre, alias Walter Rey, già defunto e quindi “fantasma” , in modo che egli lo aiuti a ripercorrere tutte le azioni e i dialoghi che si sono scambiati nei suoi ultimi giorni.

Già così è un’opera nuova, innovativa, piena di spunti e tematiche molto complicate: la morte, il rapporto tra padre e figlio. Ma oltre a questo primo “velo”, durante la vicenda se ne intersecato tantissimi altri, che tengono il pubblico attrato alla scena come fossero loro a vivere tutte ogni piccola narrazione.
Parallelamente al tema della morte del padre infatti, la commedia tratta anche dei limiti dell’arte, della rappresentazione della sessualità e persino della ricerca di Dio. Per ognuna di queste tematiche c’è una storia diversa e apparenremente slegata dalle altre.

Altro spunto, “El Bramido de Düsseldorf” gioca interamente sul verosimile e l'inverosimile: il rapporto tra padre e figlio è incrinato dalle menzogne che il figlio, apparentemente, racconta da tutta la vita. Proprio da queste “menzogne” viene celato il motivo della vera trasferta a Düsseldorf, senza sapere mai con certezza la ragione per la quale si trova lì. Il drammaturgo all’inizio finge di dover presentare un testo teatrale, ed invece è in procinto di firmare la sceneggiatura di un film porno dal titolo “L'ira di Narciso” - che nella realtà è un testo dello stesso Blanco. Il padre non conosce l’esistenza del film e non crede alla storia del testo teatrale, quindi Segio gli racconta che la verità è che egli è stato invitato a partecipare alla mostra dedicata all'omicida e vampiro seriale Peter Kürten, il mostro di Düsseldorf. O ancora, racconta al padre che deve portare avanti una conversione all'ebraismo e incontrare il rabbino. Tutte queste narrazioni si susseguono senza sosta, grazie anche al contributo di attrice molto eterogenea, Soledad Frugone.

Intorno alle storie si insinuano sempre più riferimenti esterni che sembrano non c'entrare nulla con la narrazione, ma che in realtà arricchiscono notevolmente lo spettacolo. Si passa dalla citazione del cartone Bambi disneyano che richiama a sua volta l'olocausto, ma al tempo stesso il numero tatuato sul braccio in un rabbino diventa il medesimo del conto corrente del padre del drammaturgo; e di seguito il vampirismo di Peter Kürten sembra rievocare la fame di vita del drammaturgo, vampirismo che porta un suo lettore a suicidarsi.

Nella conclusione del’opera, Segio personaggio racconta come tutte queste vicende - vere o meno - si concludano in modo non sempre positivo, e come egli, a quel punto ricoverato in clinica per disintossicarsi, incontri la madre del ragazzo morto. La donna distrutta dal dolore chiede all'autore di non dedicare la sua pièce al figlio, ma un istante dopo compare la dedica del testo al ragazzo.

Il teatro di Segio Blanco è nuovo, contemporaneo, e magnifico. Una veria e propria inondazione di cultura teatrale, che con grande tecnica, prova a far riflettere il pubblico su tematiche etiche e morali tutt’altro che scontate, coinvolgendolo come se lo spettatore fosse il vero protagonista.

Se anche voi - come la sottoscritta - non vedete l’ora di vedere e conoscere altre sue opere, nell’attesa potrete trovare i dettagli dello spettacolo “El Bramido de Düsseldorf” qui: https://www.piccoloteatro.org/it/2021-2022/el-bramido-de-duesseldorf

Ci vediamo a Teatro!
contemporanea, drammaturgia, menzogne, morte, piccoloteatro