IN RIPRODUZIONE

DA WEBCAM

ASCOLTACI!

LICENZA SIAE 202200000075 | LICENZA SCF 937/14 | C.F. 97703440152

© 2008-2024 POLI.RADIO | TUTTI I DIRITTI RISERVATI | Iniziativa realizzata con il contributo del POLITECNICO DI MILANO

Nascondi dock Mostra dock

Very Long Song Artist

Very Long Song Title

DECAMERON
Una storia vera
   04 Apr 2022   |     Redazione   |     Arianna Mosconi   |     permalink   |      commenti
Forse dal titolo già si può capire molto, ma ciò che nasconde lo spettacolo al Teatro Leonardo è tutt’altro che scontato. “Decameron” viaggia per circa 700 anni e arriva qui a Milano, con nuovi racconti!

L’analogia tra l’opera di Boccaccio e la drammaturgia teatrale di Filippo Renda è semplice: entrambe le epoche sono caratterizzate da una pandemia - anche se ancora sembra strano da pensare. La logica seguita è la stessa: per far passare il tempo, e per non pensare a ciò che sta succedendo fuori, un gruppo di amici si ritrova e si racconta delle storie a vicenda.

In questo Decameron, con alla regia Stefano Cordella, la scena si compone di 10 piccole “scenette”, ovvero i racconti, che riportano storie dei giorni nostre, e possibili storie future. Esse sono sia di natura comica e divertente, sia drammatica e di denuncia sociale. Proprio come avviene nel Decameron di Boccaccio, anche i nostri protagonisti cercano di reagire alla paura della fine attraverso il racconto di sé e del proprio mondo. Il regista infatti afferma che: “[...] mi interessava poter giocare con una complessità di piani che si intrecciano: il contesto sociale, le biografie dei protagonisti, le storie che raccontano e le dinamiche della trama.”.

L’incipit dello spettacolo nasce con un’idea: “stiamo per raggiungere la sesta estinzione mondiale”. Sullo sfondo del palcoscenico compare un enorme timer che comincia il proprio conto alla rovescia partendo da 7 anni, 95 giorni, 2 ore e 36 minuti: il tempo che, secondo gli esperti, separa l’umanità dal disastro ambientale.

La modernità è la protagonista della caratterizzazione dei quadri ed è la chiave della di questo “Decameron”. Questo si rispecchia anche nella particolare scenografia. Sicuramente da lodare, l’utilizzo di una telecamera. Oltre come attori in scena su un palco teatrale, essi si mostrano anche come attori di cinema, tutto nello stesso show. Per ogni quadro narrato, c’è un video live proiettato sullo sfondo che permette al pubblico di avere diverse prospettive delle scene raccontate. Così facendo, si crea un gioco di piani e punti di vista differenti, che arricchisce molto e condisce con novità e modernità il teatro contemporaneo.

Quasi tutti coloro che hanno vissuto nel 2020 possono rispecchiarsi nelle varie storie che vengono portate sul palco. Lo spettatore può infatti riconoscersi nelle paure, o nelle stranezze che ci hanno portato a vivere quei mesi di quarantena, dove tutto era fermo, anche il tempo. Una volta usciti dalla sala, le domande descritte sulla locandina dello spettacolo sorgono spontanee. “In un’epoca in cui sembra essersi perso il senso del tragico noi che cosa abbiamo paura di perdere? Quale segno vorremmo lasciare prima che tutto finisca?

Per altre informazioni, seguite la pagina mtmteatro.it/events/decameron/ , dovepotrete trovare altre curiosità su come è nata l’idea di questa narrazione presa dal passato!


Ci vediamo a teatro!
boccaccio, modernita, pandemia, teatro