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DON CHISCIOTTE
Totale pazzia o coraggio smisurato?
   20 Gen 2022   |     Redazione   |     Arianna Mosconi   |     permalink   |      commenti
Doveva andare in scena ad inizio 2020 e farci vivere le avventure del cavaliere errante più famoso che c’è, ma un piccolo imprevisto (che ancora oggi ci perseguita) non ha permesso all’animo nobile e onorevole di Don Chisciotte (interpretato da Alessio Boni) di mostrarci la sua fierezza.
Finalmente (con la “F” maiuscola) abbiamo avuto il piacere di diventare anche noi fan del cavaliere errante e del suo fidatissimo scudiero Sancho Panza (interpretato da Selma Yilmaz).

Come abbiamo fatto? E’ bastato andare a Teatro Manzoni!

Ha debuttato infatti il 18 gennaio lo spettacolo “Don Chisciotte”, liberamente ispirato al celebre romanzo di Miguel De Cervantes Saavedra.

Il protagonista Alessio Boni si è fatto ammaliare dal fascino senza tempo del folle sognatore che è il suo personaggio, e insieme a Roberto Aldorasi e Marcello Prayer – con cui firma anche la regia – e a Francesco Niccolini, ha creato un adattamento teatrale della storia del cavaliere “senza macchia e senza paura”. A completare le avventure che porteranno Don Chisciotte alla fama e alla gloria ci sono anche Francesco Meoni, Pietro Faiella, Liliana Massari ed Elena Nico.

Le storie epiche e più famose vissute dalla coppia spagnola vengono trasportate in scena, dall’esercito dei Saraceni, composto da due greggi di pecore innocenti, ai possenti giganti che all'ultimo momento si trasformano in mulini. Insieme a Boni, il pubblico può percepire tutto l’odio verso il mago Sacripante e l’eterno amore per la “più bella che ci sia”, la sua promessa “Dulcinea”.
Il tutto accompagnato dal suo fedelissimo cavallo Ronzinate, che rimane sempre in scena con il suo padrone. Nello spettacolo infatti, il destriero riceve la riconoscenza che merita e prende il posto in scena come un vero e proprio personaggio, interpretato da Biagio Iacovelli. Con uno stratagemma scenografico molto d’effetto, che tocca la genialità, l’interpretazione di Iacovelli fa sembrare un uomo, nascosto da teli stracciati e da una piattaforma mobile, un vero e proprio cavallo.

Ma ciò che più emerge è la leggendaria lucida follia di Don Chisciotte, che arriva come un’onda sul pubblico, inondando tutta la platea.
E’ proprio questa forma di follia che permette di sospendere, per un eterno istante, il “senso del limite e la paura della morte”, che il cavaliere sembra non possedere. Lo stesso Alessio Boni afferma che “Don Chisciotte va oltre la morte: trascende questa consapevolezza e combatte per un ideale etico, eroico. Un ideale che arricchisce di valore ogni gesto quotidiano. Di più: forse ci vuole una qualche forma di follia, ancor più che il coraggio, per compiere atti eroici”.

Volete forse mettervi alla prova e scoprire se siete dei normali spettatori o dei folli eroi pronti a sconfiggere mulini e incantesimi? “Forse ci vuole una qualche forma di follia, ancor più che il coraggio, per compiere atti eroici. Dopotutto, sono proprio coloro che sono folli abbastanza da andare controcorrente, che meritano di essere ricordati in eterno.”
Allora, siete ufficialmente invitati fino al 30 gennaio a Teatro Manzoni per scoprire il vostro coraggio! Sul sito teatromanzoni.it/manzoni/ potete trovare tutte le informazioni per i biglietti e le prossime avventure (o spettacoli) in programma.

Ci vediamo a teatro!
cavalleria, cervantes, donchisciotte, follia, teatro