Quanti capolavori sono andati perduti nel corso degli anni, trafugati alla collettività? Il critico d'arte Luca Nannipieri - noto per le sue rubriche televisive su Rai 1 - ripercorre le storie di 20 tra queste opere d'arte vittime della storia nel suo nuovo libro Capolavori Rubati (Skira Editore), rimarcando la nozione che molte di queste abbiano iniziato a "esistere" agli occhi del pubblico generalista solo una volta scomparse.
Da Caravaggio a Picasso, da de Chirico a Munch, da Renoir a Klimt, fino alle statue della classicità, il libro cerca di raccontare la storia dell'arte "per sottrazione" attraverso la narrazione e la ricostruzione giudiziaria dei furti, il commento sullo stile artistico delle opere rubate, l’inquadramento storico e, inevitabilmente, il discorso sulla sicurezza e sulla protezione dei capolavori, o della loro assenza: alla conferenza di presentazione del libro si è molto parlato della mancanza di questa "cultura della sicurezza" e dell'obsolesenza delle misure impiegate dai musei italiani per proteggere il nostro enorme patrimonio culturale, citando ad esempio musei in cui non c'è alcun allarme durante l'apertura, o impianti a circuito chiuso impossibili da seguire.
Il libro segue anche una componente psicologia, cercando di capire cosa può portare qualcuno a commissionare un furto alla capacità di conoscenza dell' umanità, o a trafficare sul mercato nero, o a commettere saccheggi e spoliazioni coloniali e imperialiste, in un'intrigante esplorazione del grande tema dell’arte nel suo rapporto con la complessità del male.
Perchè la bellezza, da sola, non salverà il mondo.
Capolavori Rubati
Luca Nannipieri racconta l'intreccio tra l'arte e il male