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Triennale e MAXXI premiano l'architettura italiana
Il Premio italiano di Architettura, arrivato alla sesta edizione, promuove innovazione, qualità dei progetti e il ruolo sociale dell'architettura
   30 Ott 2025   |     Redazione   |     Mattia D'onghia   |     permalink   |      commenti
Si è svolta oggi, 30 ottobre 2025, la conferenza stampa e premiazione della sesta edizione del Premio italiano di Architettura promosso da Triennale Milano e MAXXI.

L'iniziativa si inserisce nella cornice della MILANO ARCH WEEK, la settimana di eventi dedicati all’architettura promossa da Triennale Milano insieme al Politecnico di Milano e al Comune di Milano, in collaborazione con Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e con la direzione artistica di Stefano Boeri.

Ed è proprio Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano, ad aprire la conferenza con un breve discorso sull'evento: "Siamo felici di accogliere in Triennale la sesta edizione del Premio italiano di Architettura, consolidando il rapporto con il MAXXI. Questa edizione del Premio si contraddistingue per la qualità e per la varietà delle proposte, che spaziano da progetti dedicati a istituzioni culturali a monumenti, da scuole per infanzia fino allo sport. Il Premio è un’occasione per il pubblico per conoscere le proposte più significative dell’architettura contemporanea, realizzate in luoghi e contesti molto diversi tra loro".

E' intervenuta anche Maria Emanuela Bruni, presidente della Fondazione MAXXI, dicendo: "La collaborazione tra il MAXXI e Triennale per il Premio Italiano di Architettura è una partnership dei cui risultati siamo felici e orgogliosi. In questi anni ci ha permesso da un lato di ribadire l’intenzione e la capacità di lavorare in rete con altre istituzioni di grande prestigio e dall’altro di scoprire e valorizzare un’ampia selezione di opere e autori di qualità assoluta, che ci consente un certo ottimismo sul futuro dell’architettura italiana. I premi assegnati delineano un panorama progettuale e culturale incoraggiante, che ci consente di affrontare con fiducia il doppio confronto con gli altri scenari, europei e globali, e con la complessità tecnologica, sociale e ambientale del mondo contemporaneo".

La premiazione, presentata da Nina Bassoli e Lorenza Baroncelli, è entrata nel vivo con l'annuncio del vincitore: Antonio Ravalli Architetti, scelto su una shortlist di nove finalisti da una giuria composta da Pippo Ciorra, Tosin Oshinowo, Mirko Zardini e le stesse Bassoli e Baroncelli.

Ravalli è stato premiato per il progetto di ampliamento e valorizzazione dell’Accademia Carrara con la seguente motivazione: "riconoscendogli di aver raggiunto due obiettivi importanti: la riorganizzazione di accessi e circolazione interna del museo e la realizzazione di nuovi servizi ai visitatori, come giardino e caffetteria. Il corpo lineare che si insinua tra la facciata occidentale e il basamento di pietra che mediava tra l’edificio e il paesaggio antistante è allo stesso tempo un portico, una rampa, un elemento di distribuzione, un sistema di nuovi spazi affacciati sulla città. La sua forma, volutamente incerta, si adatta al contesto e all’edificio esistente, incorporando elementi e materiali diversi: pietra, acqua, legno, metallo e resti archeologici".

Sono inoltre state conferite tre menzioni: ad Antonio De Rossi, Laura Mascino, Matteo Tempestini (Politecnico di Torino), Edoardo Schiari e Maicol Guiguet (Coutan Studio) per la riqualificazione delle ex casermette di Moncenisio, comune piemontese con meno di 50 abitanti; ad Associates Architecture per il progetto Echo of the mountain e a Studio Albori per il Padiglione della Santa Sede.

Il prestigioso Premio alla carriera è stato assegnato a Giorgio Grassi con la seguente motivazione: "la giuria ha deciso all’unanimità di assegnare il premio alla carriera a Giorgio Grassi, architetto e docente milanese, per la qualità, la rilevanza e il rigore del suo percorso disciplinare e professionale dagli anni Cinquanta a oggi. Membro essenziale del gruppo di autori di tendenza che tra Milano e Venezia rifondavano negli anni Sessanta l’architettura sulla base dei valori di urbanità, continuità, autonomia, Grassi ha caratterizzato il proprio lavoro per l’altissimo livello di integrità e coerenza".

I progetti del vincitore e dei finalisti del Premio italiano di Architettura, assieme ad alcuni progetti di Giorgio Grassi, sono riuniti in una mostra in Triennale Milano che resterà aperta ad ingresso gratuito dal 30 ottobre al 2 novembre.
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