In concomitanza del decimo anniversario, Peer Gynt debutta alla Scala di Milano: il risultato di un tentativo perfettamente riuscito del coreografo Edward Clug, che fonde il testo di Henrik Ibsen e le musiche di Grieg. Tutta la profondità emotiva e simbolica del poema drammatico norvegese viene trasferita nel movimento, grazie all'interpretazione magistrale dei ballerini del Corpo di Ballo del Teatro.
In scena un lavoro coreografico spezzato in due atti. Nel primo Peer si ritrova in una foresta colma di creature fantastiche: troll, tre malgare e una figura misteriosa tutta verde che lo seduce. Il quarantasettesimo minuto si conclude con la dichiarazione d'amore verso Solveig e l'addio alla madre Ase.
Il secondo atto è, invece, ambientato nel futuro; sono trascorsi molti anni e il protagonista si ritrova in un manicomio in compagnia di quattro matti inquieti. Peer è sfinito: il desiderio di diventare un'altra persona, magari un re, lo costringe a riguardare al passato. Qui il cerchio si chiude: ritornano i volti degli invitati alle nozze in aperture del balletto ed appare anche la donna in verde con un neonato, accompagnata dai troll. Appare la Morte. Peer viene invitato ad entrare nella propria bara; l'inseguimento ad una vita piena di avventure ha portato alla perdita dell'amore da parte di Solveig.
L'universo fantasioso legato allo Sturm und Drang viene rappresentato al meglio grazie ai cosumi di scena di Leo Kulas: figure contraffate e deformi, creature mostruose e minacciose.
Clug apre le porte agli spettatori verso un mondo fantastico, un'esperienza straordinaria e inisuale di balletto contemporaneo.
Menzioni:
Corpo di Ballo e Orchestra del Teatro alla Scala
Coro dell’Accademia Teatro alla Scala
Scene, attrezzeria e costumi del Wiener Staatsballett, 2018
realizzati da ART FOR ART Theaterservice GmbH, Vienna
PEER GYNT
In scena al Teatro alla Scala dall'8 al 18 Aprile