In occasione della nostra visita alla mostra Munch: Il grido interiore a palazzo reale dal 14.09 al 26.01, abbiamo avuto l'occasione di intervitsare Costantino D'Orazio, uno dei curatori della stessa.
Intervista a Costantino D'Orazio, Direttore della Galleria Nazionale dell'Umbria
Oggi siamo qui con Costantino D'Orazio, storico dell'arte e saggista italiano, attualmente Direttore della Galleria Nazionale dell'Umbria di Perugia. È corretto?
Esatto, buongiorno e grazie dell'invito.
Invito tutti a visitare Perugia e l'Umbria, non solo per la Galleria Nazionale, ma anche per gli altri musei del circuito regionale, che include luoghi meravigliosi come Orvieto, Spoleto, Terni e Gubbio. Basta visitare il sito della Galleria Nazionale dell'Umbria per scoprire questi luoghi straordinari.
Anch'io ho avuto modo di vedere alcuni di questi luoghi e li trovo bellissimi. Oggi però siamo qui per parlare di un'altra mostra, quella su Edvard Munch a Palazzo Reale di Milano. Come si è deciso di dedicare una mostra temporanea proprio a Munch?
La mostra su Munch era attesa da quasi 40 anni, poiché l'ultima grande esposizione dedicata a lui a Milano risale al 1980. Quando un artista manca da una città per così tanto tempo, è come se fosse la città stessa a richiederlo. L'evento è stato realizzato in collaborazione con il Munch Museum di Oslo, con l’obiettivo di creare un dialogo culturale tra istituzioni italiane e straniere. Dopo Milano, la mostra sarà ospitata a Palazzo Bonaparte a Roma.
Interessante! Può descriverci il processo di progettazione di una mostra? Come si scelgono le opere da esporre e come si arriva all'allestimento finale?
Tutto parte da un desiderio, che può nascere da motivazioni scientifiche, come il lavoro di un esperto che studia un artista o un tema, oppure dalla volontà di una città di offrire ai propri cittadini l’opportunità di ammirare opere rare. Una volta deciso il tema della mostra, si procede con la richiesta delle opere, che vengono prestate da musei o collezionisti privati. Questa fase è molto delicata, poiché è difficile che un museo si privi delle sue opere, anche se solo temporaneamente. Ottenute le opere, si passa alla fase di allestimento, che coinvolge architetti, curatori e altri esperti. L’allestimento deve tener conto dello spazio espositivo e di come disporre le opere, quali colori dare alle pareti, come illuminarle, oltre a considerazioni tecniche come il trasporto e l’assicurazione delle opere.
È un processo davvero affascinante. Volevo chiederle anche: come si immagina la visita ideale a questa mostra? Cosa vorrebbe lasciare ai visitatori?
La mostra è organizzata sia in ordine cronologico che tematico. I visitatori possono esplorare temi come i fantasmi, le inquietudini, il viaggio in Italia, la natura e l'autoritratto. Si cerca di mostrare anche l’evoluzione artistica di Munch nel corso del tempo. Il visitatore deve farsi accompagnare dalle opere, scoprendo anche aspetti meno noti di Munch, che spesso viene ricordato solo per "L'urlo", quando invece il suo percorso è molto più complesso.
E a proposito di mostre, che ne pensa delle esposizioni immersive?
Le mostre sono interessanti se raccontano una storia. Non basta mettere le opere una accanto all’altra e descriverle singolarmente; bisogna costruire un legame tra di esse, permettendo al visitatore di seguire un percorso narrativo. Nella mostra su Munch, ad esempio, c’è una sala immersiva. Le mostre immersive possono essere utili, ma devono essere integrate in modo coerente con il resto del percorso espositivo.
Capisco. Vuole concludere l’intervista invitando i nostri ascoltatori alla mostra?
Certamente! Vi aspetto tutti a Palazzo Reale di Milano e, in primavera, a Palazzo Bonaparte a Roma. Oltre a emozionarvi di fronte alle opere di Munch, scoprirete la personalità affascinante di un uomo che è stato anche un grande sperimentatore. Pochi sanno, ad esempio, che Munch fu uno dei primi artisti a sperimentare con l'autoritratto fotografico, quasi un precursore dei selfie.
Questo è davvero interessante! La ringrazio per essere stato con noi e invito tutti i nostri ascoltatori a non perdersi questa meravigliosa mostra. Grazie ancora e buon lavoro!
Grazie a voi, a presto!
La mostra Munch: Il grido interiore è un'esperienza imperdibile che esplora il lato più intimo e tormentato dell'animo umano attraverso le opere di Edvard Munch. La mostra offre un viaggio profondo tra emozioni universali come la paura, l'angoscia e la solitudine, rese con straordinaria intensità. Un'opportunità unica per scoprire la complessità dell’artista norvegese e lasciarsi coinvolgere dalla forza espressiva dei suoi capolavori. Non perdete l’occasione di immergervi in questo mondo di introspezione e bellezza drammatica.
Munch: Il grido interiore
La nuova mostra a Palazzo reale