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Very Long Song Artist

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SLOWDIVE
Milano, Alcatraz, 31 gennaio, non vediamo l'ora!
   31 Gen 2024   |     Redazione   |     Enrico Torres   |     permalink   |      commenti
A distanza di 6 anni dall’ultimo album, gli Slowdive tornano in Italia per portarci attraverso un viaggio etereo tra le atmosfere del loro nuovo album “everything is alive”. Un vero e proprio viaggio attraverso le sonorità shoegaze, genere di cui sono fondatori, che ci permette di vivere come dentro bolla lasciando fuori tutti i problemi, facendoci trasprtare dalla loro musica.


Nel 1989, mentre la città di Bristol diventa la culla del trip hop, nella stessa città nasce parallelamente una band composta inizialmente da Neil Halstead e Rachel Goswell al canto e alle chitarre e da Nick Chaplin al basso. Il nome della band ha come ispirazione un sogno fatto dal bassista. Successivamente, si uniranno al gruppo anche Adrian Sell (batterista) e Christian Savill come terzo chitarrista. La band produrrà tre album e una raccolta fino al 1995, data del loro scioglimento, per poi riunirsi a circa vent’anni di distanza e pubblicare due nuovi LP: l’omonimo “Slowdive” del 2017 e “everything is alive” uscito lo scorso 1 Settembre.


I tratti distintivi della band britannica nei loro brani sono le chitarre, caratterizzate da un riverbero avvolgente, con cui le voci delicate di Neil Halstead e Rachel Goswell si fondono magnificamente, con un leggero strato di malinconia, originando una trama che ci avvolge in un abbraccio caldo. Gli accordi sognanti e dall’ampio respiro insieme alla batteria leggiadra creano un’armonia celestiale che consente agli ascoltatori di partire per un viaggio sonoro unico, delicato ed etereo.
Cosa aspettarci, quindi, dal concerto che si terrà all’Alcatraz il prossimo 31 Gennaio?

Un’esperienza uditiva unica dove avremo modo di ascoltare ed immergerci tra le sonorità dei brani tratti dall’ultimo lavoro in studio alternati a brani iconici del loro repertorio come “Alison” e "When The Sun Hits”.


In conclusione, gli Slowdive ci consentiranno di perdere le concezioni spazio-temporali attraverso i loro tocchi magici di chitarra, pronti a farci vivere un’esperienza a dir poco unica, che riuscirà a farci emozionare e farci dimenticare del mondo esterno, anche se solo per la durata del concerto.
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