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Il Piccolo presenta la stagione 2023-24
Il Corpo delle Parole
   30 Mag 2023   |     Redazione   |     Jacopo Da Re   |     permalink   |      commenti
Mercoledì 24 maggio sul palco del Teatro Grassi, Salvatore Carrubba (Presidente del CdA del Piccolo Teatro) e Claudio Longhi (Direttore del Piccolo Teatro) hanno presentato a nome del Piccolo Teatro di Milano la stagione 2023-24. Sono intervenuti anche Francesca Caruso (Assessore alla Cultura della Regione Lombardia), Tommaso Sacchi (Assessore alla Cultura del Comune di Milano), Elena Vasco (Segretario Generale della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lecco) e Claudia Sorlini (Vice Presidente di Fondazione Cariplo). Durante i saluti istituzionali, gli ospiti hanno ringraziato il Piccolo Teatro e si sono soffermati sul prezioso contributo all'industria dello spettacolo e del turismo della città di Milano, ma soprattutto sulla missione sociale che il Piccolo Teatro promuove tramite le sue rassegne ed iniziative. Il teatro va dunque inteso come vettore per la formazione dell'identità civile e come motore per la partecipazione alla vita pubblica. In questo senso, il motto "Teatro d'arte per tutti" condensa la maniera aperta di promuovere la drammaturgia alla cittadinanza, con l'obbiettivo di voler ribadire l'eredità di Grassi e Strehler.

Successivamente, il Direttore Longhi ha preso la parola per argomentare quali riflessioni avessero guidato la stesura della nuova stagione teatrale del Piccolo. Nelle ultime stagioni, si è voluto analizzare le vie che il teatro contemporaneo sta imboccando. Nella scorsa stagione, l'accento è caduto sulla dualità che lega la realtà e la sua rappresentazione sul palcoscenico, mentre in quella ancora precedente si è voluto sottolineare il ruolo civico del teatro. In questa nuova stagione, invece, il Piccolo si propone di indagare il rapporto tra la parola ed il corpo, tra il testo teatrale e la sua incarnazione nella fisicità degli attori.
Proseguendo, il Direttore ha spiegato come dopo le avanguardie del "teatro d'immagine" che la scena italiana visse durante la seconda metà del secolo scorso e che sperimentavano forme di rappresentazione che potessero fare a meno della parola, al giro di boa del millennio si è progressivamente ritornati ad un equilibrio tra voce e corpo.
L'intera stagione del Piccolo viene quindi concepita come volontà di portare in scena "Il Corpo delle Parole"; in questo modo ci si vuole concentrare su una resa del testo che negli gli attori vuole legare tra loro gestualità, mimica, voce, respiri e sguardi.

Il tema della fisicità del linguaggio è dunque il cardine del cartellone 2023-2024 del Piccolo. Tuttavia, questo percorso intercetterà i numerosi anniversari di carattere storico e letterario, con particolare attenzione al romanzo.
In questo senso, i 150 anni dalla morte di A. Manzoni, il centenario dalla nascita di I. Calvino e di G. Testori, i 50 anni dal golpe Pinochet ed i 60 anni dalla tragedia del Vajont costituiranno delle tappe fondamentali per la stagione ventura. Quest'ultima commemorazione, ha aggiunto Longhi, "riecheggia sinistramente" alla luce della difficile situazione che stanno vivendo i molti comuni alluvionati dell'Emilia-Romagna.

Il dialogo con la narrativa novecentesca e con la drammaturgia contemporanea andrà a popolare il prossimo cartellone. In particolare, si segnalano due spettacoli che hanno scritto la storia del Piccolo Teatro. Si tratta de "L'albergo dei poveri" di M. Gor'kij e del "Arlecchino servitore di due padroni" di C. Goldoni, che andarono in scena per la prima volta al Piccolo rispettivamente il 14 maggio ed il 24 luglio del 1947 segnandone così l'inaugurazione. La stagione si concluderà il 24 luglio 2024 proprio con l'opera del commediografo veneziano. Si segnalano infine anche le collaborazioni con l'Orchestra Sinfonica di Milano, con la Filarmonica della Scala e con la Scuola di Ballo dell'Accademia Teatro Alla Scala.

In chiusura il direttore ha commentato l'aumento di abbonamenti stagionali che il Piccolo Teatro ha registrato rispetto all'anno scorso. Sebbene ancora inferiore di qualche centinaia rispetto alla media pre-pandemia, l'andamento sembra ispirare fiducia per un ritorno a teatro dei meneghini. Una forte discontinuità, invece si è registrata nelle abitudini degli spettatori all'acquisto dei biglietti. Si è notato infatti come il ritorno a teatro dopo il periodo di restrizioni abbia comportato un incremento nell'acquisto di biglietti "all'ultimo minuto". Nel corso del tempo le abitudini degli spettatori ed i modi di fruire il mondo dello spettacolo si sono evoluti ed è intenzione del Piccolo Teatro, ha affermato Longhi, adattarsi per venire incontro alle esigenze degli spettatori ed ai loro modi di vivere il teatro.
piccoloteatro, teatrograssi