Al teatro Elfo Pucicni di Milano, più precisamente in sala Shakespeare, la consolidata compagnia teatrale Carrozzeria Orfeo ripropone, per il decimo anno consecutivo, “Thanks for Vasellina" .
Questo spettacolo segue lo stile di una serie tv americana, di quelle che presentano al pubblico famiglie meno convenzionali del solito, dove ogni componente è caratterizzato da una personalità particolare, volutamente esagerata per donarle una nota tragi-comica ben accentuata.
Nonostante in questo ultimo periodo storico i cambiamenti evolvano a velocità lampo, temi come quelli presentati in scena, rimangono attuali anche al giorno d’oggi; non solo per gli argomenti trattati, ma anche per il modo in cui, persone completamente contrastanti tra loro, forzate ad interagire da circostanze esterne, finiscono con l’aiutarsi vicendevolmente, svelando a tutti quel lato empatico che tendono a censurare.
Se quest'ultimo tratto viene quasi soffocato, l'opposto accade per la tipologia di linguaggio utilizzata. L'assenza di filtri degli attori è tuttavia così diretta e sincera che giustifica qualsiasi “scorrettezza” etica, poichè mezzo di rivelazione di una condizione, ormai rassegnata, di umanità disarmante.
Con una musica da film di spionaggio, iniziamo quindi a conoscere e a contestualizzare i vari protagonisti del racconto. I primi ad apparire sono Fil e Charlie, due amici trentenni, che, uscendo da “cabine” di coltivazione casalinga di marijuana, svelano la missione che fa da sfondo alla successione degli avvenimenti. Essi infatti puntano ad esportare il loro raccolto in Messico per risarcire i contadini a cui l’America ha distrutto le coltivazioni. Un procedimento contrario allo standard, che fa presagire che anche il resto di tutto ciò che si vedrà, non seguirà le logiche più tradizionali.
Incontriamo quindi Lucia, madre di Fil, che, tra le visite al figlio e le giornate passate a badare alla zia malata, non riesce a svincolarsi dalla sua ludopatia e si ostina a chiedere spiccioli ad ogni persona che incontra. E’ poi la volta di Wanda, ragazza più che sovrappeso che, a seguito di un incontro/scontro con Fil, si ritrova ad aderire all’adempimento del progetto dei due “partner in crime”.
In preparazione al giorno X, i quattro personaggi imparano a conoscersi e a svelare fragilità e debolezze che li legano emotivamente come in un alleanza tra persone escluse ed emarginate dai comfort di una vita semplice e lineare.
A chiudere il quadro di questo disagio familiare torna, dopo 15 anni di assenza, il padre di Fil, sotto le vesti di Annalisa, aggiungendo ulteriore complessità al peso emotivo della situazione.
Questo turbinio di scene e battibecchi intrattiene lo spettatore fino a culminare in un momento nel quale le parole non servono più. I protagonisti sul palco e sorseggiano caffè dalle tazzine creando una melodia intima e dolce, paragonabile ad un carillon vivente.
Lo spettacolo si conclude con monologo di sfogo da parte di Fil che lascia diversi spunti di riflessione ad un pubblico che, tra risate e commozione, potrebbe sentirsi coinvolto da questo tipo di esasperazione.
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Thanks for Vaselina
A tutti i familiari delle vittime e a tutte le vittime dei familiari