POLI.RADIO è abituata a vedere Andrea Robbiano nei panni da professore, ma stavolta l'attore ha deciso di insegnarci qualcosa da un punto di vista diverso, particolare, ma sicuramente molto coinvolgente. Anche se la scenografia è quella classica di un'aula, il ruolo che interpreta Andrea Robbiano non è per nulla tipico: non fa nè l'insegnate, nè l'alunno; lui fa uno dei protagonisti de LA storia.
Essì perchè stavolta l'attore non ci racconta di uno scrittore o di un passaggio dantesco, ma ci racconta di del capitolo di storia più vicino a noi, della seconda guerra mondiale. Ecco come allora l'accento sull'articolo diventa importante per inquadrare quell'episodio, quel racconto e quel ricordo così importante.
In questo percorso Andrea non è solo sul palco, ma è accompagnato da una figura invisibile, anzi 2. Con la prima interagisce in maniera frizzante, andando a raccontare ciò che sj ricorda o ciò cbe ba smesso di ricordare; dall'altra invece descrive pedissequamente alcuni gesti e suoni, come a voler ricreare negli spettatori la sua immagine.
L'interagire tra queste tre figure, da un lato i racconti alla prima, dall'altro l'immagine ricreata dell'altra; portano lo spettatore in un'altra dimensione, uno spazio che non ricrea un campo di lavoro, ma che prova quantomeno a far provare alcune delle sue emozioni agli spettatori.
In questo modo lo spettatore inizia a immaginare cosa significhi non essere liberi, essere trattati come animali da circo, ma soprattutto doversi allenare e sforzare a mantenere intatti i propri ricordi e la propria immaginazione. Ed è così che un gesto semplice come vedere le farfalle e riempirsi il cuore dei loro colori e della loro allegria, diventa via via più difficile.
Per capire di cosa stiamo parlando, non perdetevi lo spettacolo Farfalle in scena al teatro Litta. Per info e biglietti consultate il sito www.mtmteatro.it
Farfalle
Quando anche il dolore è così forte da annebbiare i pensieri e l'immaginazione