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TORNA IL MILANO DESIGN FILM FESTIVAL IN VESTE DIGITAL
Dal 6 all’8 novembre torna la rassegna dedicata al linguaggio filmico e alla cultura del progetto: ecco tutte le novità dell'ottava edizione
   27 Ott 2020   |     Redazione   |     Valentina Ferreri   |     permalink   |      commenti
Con un tema, Ri-connettersi, che sembra cucito ad hoc per quest’anno decisamente non comune, l’edizione 2020 di Milano Design Film Festival ci sarà e adotta una veste nuova e digital: la rassegna inaugura infatti una piattaforma di live streaming gratuito, in modo da essere completamente fruibile anche in questi tempi poco rosei. Così, da venerdì 6 fino a domenica 8 novembre, dal sito milanodesignfilmfestival.com si approderà a una piattaforma realizzata appositamente per l’evento, che permetterà agli utenti di collegarsi gratuitamente e assistere virtualmente al programma. Attenzione, però: sarà esattamente come recarsi ad una proiezione al cinema, dunque ci sarà da tenere d’occhio l’orario del film che vi interessa vedere e collegarvi alla piattaforma per tempo; per i talk, invece, ci sarà la possibilità di assistervi in differita. Curiosi? Il programma sarà disponibile sul sito dal 4 novembre, stay tuned!

Il tema guida di questa edizione, scelto dalle curatrici Silvia Robertazzi e Porzia Bergamasco, che, ricordiamo, è Ri-connettersi, vuole ritmare una sorta di tamtam per risvegliare l’attenzione e le coscienze sulle priorità della vita collettiva e del Pianeta.

L’interruzione momentanea del lockdown ha portato alla considerazione che è necessario ripensare il passato e ricostruire un presente-futuro più consapevole e in armonia con la Natura e la vita stessa di ognuno di noi. La rassegna intende investigare e mostrare come l’architettura e il design possono contribuire alla Ri-connessione per migliorare l’esperienza umana. Gli oltre 40 titoli selezionati e proposti indagano il rapporto uomo-natura, le dinamiche uomo-città, i bisogni reali dei cittadini, il lavoro del progettista, il settore della ricerca scientifica, dell’alimentazione e dell’automotive per giungere alle mutevoli articolazioni della società contemporanea, sulla complessità dei processi economici e sociali che oggi producono la città, il territorio, l’ambiente. Le pellicole sono suddivise nelle categorie ARCHITECTURE, ART OF THINKING, DESIGN, FOOD, SUSTAINABILITY, URBAN LIFE.

Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra, dello studio di architettura Barreca & La Varra di Milano, guest curator per questa edizione del festival e per quella del 2021, han scelto il titolo “Ciak in Italy” per avviare “una raccolta e una riflessione su come i registi stranieri hanno guardato alle nostre città e al nostro paesaggio come sfondo di storie”, cosa interessante perchè “non sono frequenti le incursioni degli autori stranieri nelle città e nel paesaggio italiano”, sostengono. Come primo assaggio della loro curatela, quest’anno vedremo La Sapienza, film di Eugène Green del 2014, da cui è tratta la foto in copertina.

Altra importante novità di questa edizione è la sezione, curata dall’architetto Stefano Maffei, Professore Ordinario presso la Scuola del Design proprio del Politecnico di Milano e Direttore di Polifactory, dedicata ai processi legati al mondo dell’alimentazione. Si è visto come stia crescendo molto l’interesse da parte delle università di design verso questo settore - nel 2021 sarà infatti inaugurato al Politecnico di Milano il Master in Design for Food, nato dalla collaborazione tra il POLIdesign e l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. “Molti momenti essenziali della nostra vita sono legati al cibo” spiega Maffei. “Questa esperienza si estende oltre la nostra identità e diventa segno nel paesaggio, nell’architettura, negli artefatti e nella forma complessa del cibo stesso e in tutti i processi e le tecnologie che servono a materializzarlo. Il design riesce in questo compito, con la sua capacità interdisciplinare, ad annodare tutti i livelli e le connessioni di questo sistema dandogli senso, forma materiale e intangibile, realtà nel mondo”.

La rassegna includerà titoli quali Paradigma Olivetti e Prospettiva Olivetti di Davide Maffei, incentrati sulla filosofia e sullo sviluppo industriale dell’azienda di Ivrea nel “dopo Adriano” e il road movie Tokyo Ride, première italiana firmata da Bêka & Lemoine, in cui Ryūe Nishizawa, a bordo di un'Alfa Romeo, rivela una Tokyo frenetica e piena di poesia e la forte relazione che il co-fondatore dello studio SANAA ha con la socia Kazuyo Sejima e con la città.

Inoltre, La Nave di Hans Wilschu, film d’esordio del fotografo e videomaker olandese, racconta il rapporto tra architettura e assenza nell'analisi progettuale di Scampia, il noto quartiere di Napoli.

Siccome fare design significa anche riflettere su tematiche antropologiche strettamente collegate alla contemporaneità: il laboratorio Ephemeral Temporary Spaces 2, condotto da Michele De Lucchi alla Scuola del Design del Politecnico di Milano, in questo anno accademico, a causa della Pandemia Covid-19, ha vissuto di didattica a distanza. Potremo vedere come, nel titolo Design is Diversity. Teaching Design in Covid Times, di Mario Greco, il tema Diversity, scelto in precedenza, abbia assunto con il lockdown un senso particolare.

C’è spazio anche per le biografie, che saranno ben quattro: Goff, di Britni Harris, Charlotte Perriand. Pionnière de l’art de vivre, di Stephane Guez, Just Meet. Tadao Ando, di Fernanda Romandia, Magical Imperfection. The Life and Architecture of Raymond Moriyama, di Scott Calbeck.

Da non perdere, inoltre, il corto emozionale Raccontami di me, di Laura Chiossone, che trasferisce sul piano delle relazioni spazio-temporali l’analisi e le conseguenze delle proprie scelte di vita, stabilendo un riconnettersi continuo fra presente, passato e futuro.

Il MDFF 2020 prevede anche un award, un premio ideato per compensare simbolicamente le difficoltà che tutto il settore cinematografico ha dovuto affrontare nell’anno della crisi sanitaria mondiale e che ha rallentato, se non cancellato, numerose produzioni. Il premio prevede un corrispettivo in denaro di euro 1.000,00 finanziato interamente da MDFF e andrà alla migliore pellicola a tema Ri-connettersi. A decretare il vincitore sarà una giuria composta dagli architetti Nina Bassoli, Marco Della Torre, Franco Raggi e Carles Muro.

Agli appassionati di design, architettura e cinema non resta altro che mettersi comodi, sfogliare il programma, in arrivo il 4 novembre sul sito milanodesignfilmfestival.com, e godersi le proiezioni e i talk.
architettura, cinema, design, milano design, politecnico di milano