È sempre difficile riportare la mente sul proprio respiro, quando ci isoliamo con noi stessi per meditare. Ci avete mai fatto caso? La mente vaga, naviga tra le terre emerse della nostra fantasia, perché così ci hanno insegnato fin da piccoli: “fai viaggiare la mente”.
La concentrazione è diversa, è complessa, è un’altra cosa. Non fa parte del viaggio, è una nave ancorata in acque profonde, che si muove il meno possibile. Riceve e trasmette. Punto.

È difficile puntare un’àncora oggi, a distanza di ore da una di quelle notizie che non ci permetteranno neanche stavolta di riportare indietro la mente sul nostro respiro.

È morto Ronan O’Rahilly. Potremmo semplificare dicendo che è morta la prima scintilla d’amore per la radio.

Ronan fondò Radio Caroline, nel 1964, e non è importante raccontare il perché, il come, il dove; per quello ci sono i libri, internet, le enciclopedie, i documentari, il cinema.


Ronan fondò l’idea di poter esprimersi liberamente con le parole e con la musica, quando già un potere più forte, più controllato, decideva cosa potesse essere detto e che musica potesse essere trasmessa. Ecco perché la sua idea non poteva restare per terra, perché la terra stessa gli sarebbe stata tolta con la forza da sotto i piedi da chi ne aveva il potere.

Ronan prese la sua idea, la mise su una barca e la spinse al di là delle acque territoriali, dove non c’era legge, dove non c’era altro che il potere del pensiero. E delle onde.

Radio pirata. Così le chiamarono quelli dalla parte del potere, della censura, del controllo. Perché il pirata è fuori dalla legge, è abusivo, è dalla parte dei cattivi. Ma nessuno si era reso conto che i cattivi in fondo sono i più affascinanti. E se Caroline era la tragressiva, isolata là fuori a galleggiare nelle acque dell’Essex, se Caroline era quella cattiva, allora era anche la più desiderata.

Radio libera. Così le chiamarono quelli che lasciavano che la loro mente viaggiasse su quella musica diversa da ciò che ci avevano detto di ascoltare. Quelli che di giorno seguivano le regole e di notte le trasgredivano. Siamo noi. Lo siamo ancora.

Ronan non aveva solo fondato la sua radio per passare la sua musica, ci aiutava a capire che possiamo scegliere dove andare, cosa dire, cosa ascoltare, ogni giorno.

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Radio Caroline e quindi il suo fondatore Ronan O’Rahilly mi hanno dato tutto.
I miei primi passi nel mondo della radiofonia sono stati fatti proprio su Radio Caroline grazie a Ronan. Ha dato tanto non solo a me ma a tutti noi. Ronan ha dato voce ai giovani e mancherà al mondo della musica, al mondo della radio e a me.

(Grant Benson - Radio Caroline dj)

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Hi, My name is David Knopfler, founder member of Dire Straits.
I'd like to take this opportunity to send my condolences to Ronan's family and friends, at the sad news of his passing.
Ronan was very instrumental in the earliest days for promoting Dire Straits when we most needed it.
In fact, we were always very grateful.
I know he'll be sadly missed by many.

(David Knopfler - Dire Stratis)

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...Jenny said that the disasters of the late eighties and the shipwreck damaged Ronan physically and mentally from which he never quite recovered. Conversely, on the Saturday of the 1989 raid on the Ross, he called me when I was veering between despair and furious anger. "Look at it this way - he said calmly and slowly - It could have been just another boring Saturday afternoon for you”. [...]
For a man who lived on his wits, dementia was the cruellest blow. [...]
A clever man, sometimes verging on genius. Eccentric of course, sometimes unscrupulous, but suddenly kind and warm-hearted. A rogue maybe, but a charismatic and loveable rogue. He will be missed.

(Peter Moore - Radio Caroline station manager)