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RENT torna in Italia, ma non aspettatevi il solito musical
La Scuola del Teatro Musical porta a Milano la nuova versione italiana di una delle pietre miliari di Broadway
   28 Mag 2018   |     Redazione   |     Alessandra Stefanini   |     permalink   |      commenti
La Scuola del Teatro Musicale di Novara -centro di formazione artistica e professionale nelle Performing Arts- compie cinque anni e per festeggiare questo primo importante anniversario hanno deciso di puntare in alto, anzi, in altissimo, addirittura a un Premio Pulitzer per la drammaturgia, a ben quattro Tony Award e sei Drama Desk Award.

Di cosa sto parlando? Beh, di RENT naturalmente, pietra miliare della storia del teatro musicale made in Broadway e di nuovo in scena il 31 maggio alle 20:30 al Teatro Nazionale di Milano.

Definito come la rivisitazione moderna de La Bohème di Giacomo Puccini, la storia racconta la storia di un gruppo di giovani artisti e musicisti squattrinati che tentano di sopravvivere e seguire le proprie aspirazioni nel Lower East Side di New York, combattendo all'ombra dell'AIDS.

Una produzione davvero speciale, con le nuove liriche italiane di Andrea Ascari per la regia di Costanza Filaroni (regista diplomata STM) e coreografie di Francesca Taverni.

Ciò che rende questa versione così speciale è la sua nuova traduzione in italiano, come ci racconta Andrea, intervistato insieme a Costanza in un giorno pienissimo di prove generali:"La mia figura personale è quella del responsabile della drammaturgia, quello che ricorda al regista, al coreografo e al direttore musicale la coerenza con il testo, perché sono quello che ha convissuto di più con il testo. Ho una convivenza di mesi prima della produzione".

Ma quali sono i principi che guidano la traduzione di un testo per il Teatro Musicale? "Prima di tutto un'omogeneità tra parlato e cantato [...], non dev'esserci un passaggio violento tra parlato e cantato. Inoltre è necessario che esista sempre una coerenza di linguaggio: tradurre Sweeney Todd che è ambientato nell'Ottocento inglese e quindi avrà tutto un linguaggio sarà più barocco per dare anche il sapore dell'antico, è diverso che tradurre un linguaggio del Village di New York negli anni Novanta del Novecento, quindi completamente un'altra epoca, un'altra città e deve mantenersi quella qualità del parlato anche nel cantato.
Inoltre nel passaggio tra inglese e italiano, avendo radici linguistiche differenti, richiede una sfida ulteriore, specialmente per Rent, che è stato un musical di rottura [...] che ha cambiato completamente il pubblico; [...] nella traduzione deve uscire fuori tutto questo".

I protagonisti saranno proprio gli allievi attori diplomandi della Scuola, accompagnati sul palco da una rock band live in cui saranno presenti anche gli allievi del CPM Music Institute.

Alla regista abbiamo chiesto cosa significa lavorare con un gruppo di ragazzi che con questo spettacolo debuttano come professionisti:"Abbiamo fatto vere e proprie audizioni con i ragazzi del terzo anno, perché era giusto dare a tutti la medesima possibilità. Rent è uno spettacolo fatto non da adulti ma da ragazzi, come i nostri qui a scuola. Ad affiancarli i colleghi del I e II anno, quindi in scena ci saranno circa 39 persone" e aggiunge:"Non è semplice, perché sono allievi attori, ma è stato fatto un percorso insieme, durato decisamente del tempo, di analisi del testo, analisi del personaggio, quale può essere la vita da cui viene il personaggio, gli spunti visivi dagli anni Novanta [...]".

Ma per quanto riguarda la regia? Come ci si prende in mano un testo di un'importanza così riconosciuta?

"Il mio studio su Rent è iniziato decisamente molto tempo fa, Andrea ha tradotto le liriche e partendo da quelle c'è stato uno studio durato veramente del tempo: lo studio è partito dal testo e dalla partitura, soprattutto la partitura, dove c'è tutto, guardandola puoi trovare una linea guida decisamente forte. Sono stati mesi intensi, con anche un approfondimento su tutte le tematiche che tocca Rent, su tutte le persone che cita e che vengono citate, quale può essere il mondo di questo personaggio, in che posto abita, come poteva essere New York negli anni Novanta"

"Una volta che ho avuto chiara più o meno la panoramica sono ripartita da zero, abbandonando completamente la versione di Broadway [...], provando a dare una lettura diversa, anche perché io stessa non ho vissuto quegli anni, ci sono nata semmai, dunque ho un'idea diversa del regista originale [...] mettendoci dentro i miei spunti, le mie riflessioni".

Una versione completamente originale dunque:"Mi sono distaccata dalla versione originale, ho dato una lettura molto realistica, ho deciso di puntare molto al realismo cercando di sottolineare la malattia, ma anche il momento di divertimento, senza dimenticarci mai però tutto quello che sta dietro allo spettacolo" e non è ancora tutto: "Io amo l'arte contemporanea e in tutte le regie che faccio comunque si vede che è molto presente, specialmente se uno la conosce ne riconoscerà dei riferimenti".

Che la STM voglia davvero puntare su una classe che sembra nata per questo musical -come dice Ascari:"Al secondo anno li ho visti e mi sono detto -Ci sono tutti-, i personaggi di Rent c'erano tutti"- lo dimostra anche la scelta di produrre un album soundtrack registrato in studio, di cui è sempre Andrea a parlarcene:"L'obiettivo era sicuramente didattico, volevamo dare ai ragazzi un'esperienza didattica, poi è una classe speciale e ci siamo detti -Dai, vogliamo che questa cosa resti-, poi essendo i 5 anni della Scuola c'è anche il discorso del primo lustro; inoltre essendo in co-produzione con American Idiot avevamo musicisti eccezionali e una squadra che poteva funzionare bene anche per Rent".

Ne volete un assaggio? Allora guardate il promo proprio qui!

Se volete sapere ancora di più su come si traduce e si adatta uno spettacolo, allora ascoltate il podcast con l'intervista completa ad Andrea Ascari e per conoscere tutti i dettagli della regia, allora premete play sul podcast qui sotto con le parole di Costanza Filaroni.

E se ancora non avete preso il vostro biglietto, PRESTO, non perdetevi l'evento teatrale dell'anno e fate un giro su Ticketone!

Ci vediamo il 31 maggio al Nazionale!

Alessandra Stefanini



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