IN RIPRODUZIONE

DA WEBCAM

ASCOLTACI!

LICENZA SIAE 202200000075 | LICENZA SCF 937/14 | C.F. 97703440152

© 2008-2025 POLI.RADIO | TUTTI I DIRITTI RISERVATI | Iniziativa realizzata con il contributo del POLITECNICO DI MILANO

Nascondi dock Mostra dock

Very Long Song Artist

Very Long Song Title

Quando la Musica dipinge le Emozioni
Lo showcase di Francesco Maria Mancarella
   20 Ott 2025   |     Redazione   |     Brian Pierucci   |     permalink   |      commenti
“Nasciamo con gli occhi chiusi ma le orecchie già aperte”. Questa potente riflessione è il cuore di una verità spesso dimenticata: la magia della musica risiede nel fatto che le emozioni dell’artista viaggino da un cuore all’altro tramite il primo senso che abbiamo sperimentato. L’udito precede la parola e la vista, ed è forse per questo che la musica sa esprimere l'inesprimibile. La musica è un linguaggio per dire l’indicibile, per mostrare l’intoccabile.

Proprio partendo da questa consapevolezza, il pianista e compositore italiano Francesco Maria Mancarella ha deciso di creare uno strumento particolare per poter rendere tangibile la musica. Così nasce il suo progetto “Il pianoforte che dipinge”. Come? Collocando una tela tra i martelletti, ricoperti di pittura, e le corde. Ad ogni nota premuta, il martelletto imprime il suo segno cromatico sulla tela, che ruota velocemente. Nota dopo nota, il colore si accumula, dando vita a un quadro unico, un’arte astratta: un cerchio di colore che fissa l’intensità delle note, svincolandola dallo scorrere del tempo. Ogni quadro è irreplicabile, e ogni brano genera la sua unica opera d’arte.

Suonare il pianoforte dopo questa modifica trasforma la sensibilità del pianista. La tela oppone una resistenza, creando una risposta inedita dei tasti: non è più una semplice pressione, ma un vero e proprio dialogo tra lo strumento e il pianista. E per chi si stesse ponendo la domanda: i colori non sono scelti in base alla nota ma seguono il contesto emotivo e il senso artistico.

Così Francesco Maria è riuscito a riunire le due forme d’arte che, per loro stessa natura, sono ineffabili: la musica e la pittura astratta. Questo concetto di unione è fondamentale per capire la visione del pianista sul suo ruolo compositivo. Non a caso, la parola "comporre" deriva del latino e significa “mettere insieme”. Ed è ciò che Mancarella fa nel suo nuovo album: crea un’estetica musicale unica.

Il titolo di questo quinto album, “What I felt”, gioca intelligentemente sul doppio significato della parola inglese “felt”. Si riferisce infatti sia alle emozioni provate (“ciò che ho sentito”), cuore pulsante della sua musica, sia al feltro, il materiale che riveste i martelletti che colpiscono le corde del pianoforte. Una scelta non casuale, dato che il pianoforte di Francesco è stato personalizzato scegliendo feltri specifici per ottenere un “suono ovattato ma anche ampio e potente”, come lo descrive l’artista. Ed ecco che emerge una seconda caratteristica del compositore, cioè la libertà.

Per preservare l’autenticità dell’emozione, ogni brano è stato registrato in un’unica take (“one shot”), con l’obiettivo di catturare il sentire del momento senza alcuna mediazione. Una curiosità toccante sull'album è il battito regolare e scandito che ritroviamo nei brani. Questo evoca il suono del cuore, che l'artista percepisce distintamente quando suona e ha deciso di includere nella composizione. È la dimostrazione che nella musica Mancarella ci mette sempre il cuore.

Ed è proprio questo spirito di condivisione autentica tramite la musica - e qualche discorso - a caratterizzare il suo showcase finale. Un momento che lui stesso descrive come un sentirsi trasportato dal pubblico, perché, come ama sottolineare, senza spettatori non esiste un vero spettacolo. Una bellissima maniera per chiudere il cerchio di un progetto così personale.

PS: Per chi volesse vivere questa esperienza, Francesco Maria Mancarella sarà di nuovo a Milano il 16 novembre al Teatro Franco Parenti.
francescomariamancarella, mancarella, showcase, teatrofrancoparenti, teatroparenti